Scarica la nostra estensione

Teologia

Da Wikipedia, ma visivamente accattivante
Allegoria della Teologia, in un affresco di Raffaello Sanzio sul soffitto della Stanza della Segnatura a Roma (1511): è definita dalla scritta sorretta dai due putti come Divinar[um] Rer[um] Notitia, ossia «rivelazione delle cose divine».[1]

La teologia (dal greco antico θεός, theos, Dio[2] e λόγος, logos, "parola", "discorso", o "indagine") è una disciplina religiosa che studia Dio o i caratteri che le religioni riconoscono come propri del divino in quanto tale[3].

Scopri più Teologia per argomenti

Lingua greca

Lingua greca

La lingua greca è un ramo indipendente della famiglia delle lingue indoeuropee, nativa della Grecia e altre parti del Mediterraneo dell'est e del Mar Nero. Ha la più lunga storia documentata – circa 34 secoli – di ogni altra lingua indoeuropea vivente. Al 2022, è parlata da 13,3 milioni di parlanti totali.

Dio

Dio

Un dio è un essere supremo oggetto di venerazione da parte degli uomini, che credono sia dotato di poteri straordinari; nelle diverse culture religiose viene variamente denominato e significato. Lo studio delle sue differenti rappresentazioni e del loro procedere storico è oggetto della scienza delle religioni e della fenomenologia della religione mentre l'esistenza, la natura e l'esperienza del divino sono oggetto di riflessione delle teologie e di alcuni ambiti filosofici come la metafisica, ma si riscontra anche in altri ambiti culturali, come la letteratura o l'arte, non necessariamente collegati con la pratica religiosa.

Parola

Parola

La parola è l'espressione orale o scritta di un'informazione o di un concetto, ovvero la rappresentazione di un'idea svolta a mezzo e nel presupposto di un riferimento convenzionale. In morfologia la parola è definita come un elemento linguistico costituito da un morfema libero o da una sequenza di morfemi legati. In sintassi si fa riferimento alla parola come a un'entità della frase associata a una determinata parte del discorso.

Religione

Religione

La religione è un costrutto sociale formato da quell'insieme di credenze, vissuti, riti che coinvolgono l'essere umano, o una comunità, nell'esperienza di ciò che viene considerato sacro, in modo speciale con la divinità, oppure è quell'insieme di contenuti, riti, rappresentazioni che, nell'insieme, entrano a far parte di un determinato culto.

Origine del termine

Il termine "teologia" (θεολογία, theología) compare per la prima volta nel IV secolo a.C. nell'opera di Platone la Repubblica (II, 379 A)[4][5]:

(GRC)

«᾿Αδείμαντος: "Ὀρθῶς, ἔφη· ἀλλ' αὐτὸ δὴ τοῦτο, οἱ τύποι περὶ θεολογίας τίνες ἂν εἶεν";
Σωκράτης: "Τοιοίδε πού τινες, ἦν δ῾ ἐγώ· οἷος τυγχάνει ὁ θεὸς ὤν, ἀεὶ δήπου ἀποδοτέον, ἐάντε τις αὐτὸν ἐν ἔπεσιν ποιῇ ἐάντε ἐν μέλεσιν ἐάντε ἐν τραγῳδίᾳ"[6]

(IT)

«Adimanto: "Va bene - disse - ma tali direttive inerenti alla teologia quali potrebbero essere?"
Socrate: "Più o meno queste - risposi - come Dio si trova ad essere, così andrebbe sempre raffigurato, sia che lo si faccia in versi epici, o lirici, o nel testo di una tragedia".»

(Platone, Repubblica, II, 379 A[7])

Scopri più Origine del termine per argomenti

Platone

Platone

Platone, figlio di Aristone del demo di Collito e di Perictione, è stato un filosofo e scrittore greco antico. Insieme al suo maestro Socrate e al suo allievo Aristotele, ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale.

La Repubblica (dialogo)

La Repubblica (dialogo)

La Repubblica è un'opera filosofica in forma di dialogo, scritta approssimativamente tra il 380 e il 370 a.C. dal filosofo greco Platone, la quale ha avuto enorme influenza nella storia del pensiero occidentale. Il titolo originale dell'opera è la parola greca πολιτεία. La Repubblica, che è la traduzione tradizionale del titolo, è un po' fuorviante, derivata dal latino, e in particolare da Cicerone. Una traduzione più precisa potrebbe essere La Costituzione. È composta da 10 libri: il primo tratta il tema della giustizia e funge da introduzione per i due libri successivi, in cui Platone espone la sua teoria di "Stato ideale". Quarto e quinto libro si occupano del rapporto tra cose e idee, tra mondo sensibile e sovrasensibile (Iperuranio). Sesto e settimo libro descrivono la teoria della conoscenza, ottavo e nono dello Stato e della famiglia e infine il decimo dell'immortalità dell'anima con il Mito di Er.

Adimanto (fratello di Platone)

Adimanto (fratello di Platone)

Adimanto è stato un nobile greco antico, uno dei fratelli maggiori di Platone, vissuto fra il V e il IV secolo a.C..

Socrate

Socrate

Socrate, figlio di Sofronisco del demo di Alopece, è stato un filosofo greco antico, uno dei più importanti esponenti della tradizione filosofica occidentale.

La teologia greco-romana

Lo stesso argomento in dettaglio: Teologie della civiltà classica.

Per teologia greco-romana si intende l'indagine razionale sulla natura del Divino operata dai filosofi e teologi di cultura greca e romana a partire da Talete (VII secolo a.C.) fino alla chiusura delle scuole filosofiche e teologiche non-cristiane avvenuta nel 529 d.C. con la pubblicazione del Codex Iustinianus voluto dall'imperatore cristiano Giustiniano e con la conseguente scomparsa di ogni forma di studio teologico o pratica religiosa "classica".

Nel contesto della cultura greca la "teologia" è propria della fisica (nel significato greco antico del termine), della metafisica e dell'ontologia. Già la fisica presocratica fu "teologia" in quanto il principio primo (Archè) ingenerato (agénetos) ed eterno (aìdios) ricercato da questi autori, ed alla base di ogni cosa, era considerato come il "Divino" immortale" e "indistruttibile". L'acqua, l'aria, il fuoco indagati dai filosofi presocratici non corrispondono quindi agli elementi fisici della concezione moderna ma a veri e propri principi teologici. Allo stesso modo la "fisica" greco-antica non ha nulla a che vedere con la fisica moderna.[8]

Talete (640-547), secondo quanto riporta Diogene Laerzio, era convinto che il principio originario fosse l'acqua, con cui l'universo era stato costruito da Dio,[9] essere increato,[10] senza inizio né fine.[11] Con Senofane (570 a.C.–475 a.C.), già nel VI secolo a.C. la teologia presocratica conduce una critica precisa all'antropomorfismo della mitologia[12], ma attribuisce anche agli dèi le nefandezze proprie di alcune condotte umane[13] o il fatto che essi possano risultare mortali[14], identificandoli infine con i fenomeni naturali.[15]

Con Protagora (486 a.C.–411 a.C.) si affaccia il primo agnosticismo teologico, poiché riguardo agli Dèi egli afferma di non poter sapere né che esistano né che non esistano,[16] ma anche con Crizia (460 a.C.-403 a.C.) la denuncia delle divinità come "invenzione" allo scopo di far rispettare le leggi imposte dal potere politico, introdotte sotto forma di demoni capaci di essere onnipresenti ed onniscienti riguardo alla condotta umana.[17]

Socrate (469 a.C.-399 a.C.), come riporta Senofonte nei Memorabili, fu particolarmente votato all'indagine sul "Divino": volendolo svincolare da ogni interpretazione precedente lo volle caratterizzare come "bene", "intelligenza" e "provvidenza" per l'uomo[18]. Egli affermava, come sostiene Platone, di credere in una particolare divinità, figlia degli dèi tradizionali, che indicava come dáimōn: uno spirito-guida senza il quale ogni presunzione di sapere è vana. In Socrate infatti ricorre spesso il tema della sapienza divina più volte contrapposta all'ignoranza umana[19]. Concetto ribadito anche a conclusione della sua Apologia scritta da Platone, dove la sorte dopo la morte è forzatamente oscura, tranne che al dio[20].

Teologia platonica

Platone e Aristotele, particolare della formella del Campanile di Giotto di Luca della Robbia, 1437-1439, Firenze

La prima teologia definita ed espressa in termini esaustivi può essere considerata la speculazione di Platone (427 a.C.-347 a.C.) nella sua generalità. L'oggetto della dialettica colloquiale platonica è sempre il divino nelle sue varie forme: Platone non è solo il coniatore stesso del termine theología, ma anche il primo grande "teologo" dell'antichità classica[21], riconosciuto anche dal più grande dei teologi dell'occidente cristiano, Agostino d'Ippona, che nell'VIII libro di De Civitate Dei assegna a Platone la palma della teologia prima di Cristo.

Il principale contributo di Platone alla "teologia" è la scoperta della trascendenza attraverso la «seconda navigazione», ossia attraverso la forza dell'intelletto in contrapposizione all'illusione empirica dei sensi. Per "seconda navigazione" nell'antichità si indicava la navigazione per mezzo dei remi, utilizzata quando al calare dei venti le vele divenivano inutili e venivano ammainate; con questa metafora Platone vuole suggerire il fatto che l'indagine empirica per mezzo dei sensi è inadatta ed occorre procedere con l'intelletto che conduce verso il mondo delle idee.[22]

All'origine del nostro mondo sensibile Platone pone il Demiurgo (δημιουργός) il quale plasma la realtà caotica materiale guardando il mondo delle idee. Ciò che spinge il Demiurgo ad agire in questo modo è il Bene che egli rappresenta. Il Demiurgo è inferiore al mondo delle idee ma superiore all'anima del mondo e alle altre anime che produce insieme agli dèi inferiori. Il Demiurgo media tra il mondo delle idee e il mondo sensibile. Le idee sono il Divino impersonale mentre il Demiurgo è il Dio personale, che è "buono":

«Egli era buono e in un buono non nasce mai nessuna invidia per nessuna cosa. Egli volle che tutte le cose diventassero più possibile simili a lui. E chi ammettesse questo principio della generazione del mondo come principale, accettandolo da uomini saggi, l'ammetterebbero assai rettamente. Infatti Dio volendo che tutte le cose fossero buone, e che nulla, nella misura del possibile, fosse cattivo, prendendolo quanto era visibile e che non stava in quiete, ma si muoveva confusamente disordinatamente, lo portò dal disordine all'ordine, giudicando questo totalmente migliore di quello.»

(Platone Timeo (29 E, 30 A)[23])

Alcuni studiosi[24] ritengono che il cuore della Teologia platonica non risieda nella dottrina delle Idee ma in alcuni insegnamenti non riportati nelle opere scritte e che è possibile desumerli per via indiretta grazie alle polemiche su queste operate da Aristotele nella Metafisica (Libri I, XIII e XIV) e dai suoi commentatori Alessandro di Afrodisia e Simplicio. In base a questo ritengono che per Platone l'intera realtà (quindi sia quella sensibile che quella del mondo delle Idee) è il risultato di due Principi primi: l'Uno e la Diade. Tale concezione, di tipo pitagorico, intende l'Uno (il Bene dei dialoghi) come tutto ciò che unitario e positivo mentre la Diade, ovvero il mondo delle differenze e della molteplicità, genera il disordine. Le Idee "procedono" da questi due Principi partecipando dell'unità distinguendosene per difetto o per eccesso; poi, le stesse Idee entrano in relazione con la materia e generano le cose sensibili, che partecipano dell'Idea corrispondente e se ne differenziano secondo la Diade, sempre per eccesso o per difetto. Ne consegue che le stesse Idee sarebbero "generate", forse ab aeterno; il bene, poi, nel mondo sensibile, dove non può esservi unità ma solo molteplicità, consiste nell'armonia delle parti, come si evince anche dai dialoghi.

Epicuro, copia romana dell'originale greco (conservata al Museo Nazionale Romano.

Mentre Platone analizza il divino sotto diverse forme, dandone tutta una serie di elementi e attributi che permettono di circoscrivere il contorno entro il quale opera la teologia, ma senza fissarla, Aristotele ne dà invece una definizione più precisa, ponendola al vertice delle attività umane e ponendovi in subordine la matematica e la fisica come scienze di più basso profilo. Egli indica la sua ricerca "metafisica"[25] come "teologia", ovvero come "filosofia prima", la filosofia più elevata che si occupa dell'"essere in quanto essere" ovvero dell'Ousìa (Οὐσία) nel suo significato più stretto, ovvero nel significato di essere divino.[26] Nel suo percorso speculativo egli identifica la "divinità prima" come il "primo motore" correlato con il Bene e separato dal Mondo.[27]

Zenone di Cizio, fondatore dello Stoicismo.

Anche Epicuro (341 a.C.-271 a.C.) ammette l'esistenza del Divino anche se nega decisamente la sua interpretazione popolare: per lui la divinità è chiaramente "un essere vivente immortale e felice", estraneo a ogni attributo affibbiatogli dagli uomini, necessariamente basato su supposizioni false.[28] Con la Stoa, la scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio, si affaccia il pensiero panteista monista: l'intero cosmo è costituito dalla sostanza divina e forma un tutt'uno con essa.[29][30] Il monismo panteistico viene riaffermato più tardi dal neostoicismo con Marco Aurelio Antonino,[31] e anche dagli Scettici come Pirrone.[32]

Il neopitagorismo con Nicomaco di Gerasa riconduce, in modo allegorico, la "teologia" alla matematica, e così per Giamblico che vede nella generazione degli esseri viventi e nella strutturazione del mondo una natura ed un'origine matematica.[33]

Plotino, fondatore del neoplatonismo, in un'antica scultura conservata nel Museo di Ostia antica.

Il medioplatonismo recupera l'idea platonica della trascendenza di Dio, messa in discussione dagli stoici che identificavano tutto il mondo fisico con la divinità stessa.[34]

Con il neoplatonismo la "teologia" diviene l'elemento centrale dell'indagine filosofica. Plotino, fondatore del Neoplatonismo, che pure si considera erede di Platone, colloca Dio al di sopra dell'Essere, inaugurandone così una nuova concezione, del tutto originale nel panorama della filosofia greca: Dio, utilizzato in vari punti come sinonimo di Uno,[35] è ora una realtà dinamica che genera continuamente se stessa, e il suo generarsi è al contempo un produrre il molteplice.[36] Proprio perché l'Uno non è una realtà statica e definita, non può essere compreso una volta per tutte; a Lui si può arrivare solo indirettamente, tramite quel modo peculiare di argomentare che sarà definito come teologia negativa.[37] Il Dio di Plotino assume così due valenze, che sono il riflesso del suo procedere dialettico nelle ipostasi a lui inferiori (l'Intelletto e l'Anima): una negativa, per cui Egli ci appare totalmente trascendente e ineffabile, l'altra positiva, che lo vede immanente alle realtà da Lui generate.[38][39] Plotino riprende il tema della gerarchia ontologica presente già in Platone, ma mentre quest'ultimo poneva il Bene al più alto livello dell'Essere, Plotino lo pone al di sopra dell'essere stesso.[40]

Scopri più La teologia greco-romana per argomenti

Filosofo

Filosofo

Il filosofo, nella definizione più generica, è colui che professa e/o mette in atto una filosofia, cioè, una dottrina, elaborata attraverso un'autonoma indagine razionale, in parte originale e in parte che si richiama, in accordo o in contrasto, ai pensatori che lo hanno preceduto nella storia della filosofia, su aspetti universali, teoretici e pratici, della vita umana.

Filosofia greca

Filosofia greca

La filosofia greca rappresenta, nell'ambito della storia della filosofia occidentale, il primo momento dell'evoluzione del pensiero filosofico. Dal punto di vista cronologico, si identifica questa fase con il periodo che va dal VII secolo a.C. alla chiusura dell'Accademia di Atene, avvenuta nel 529 d.C. secondo l'editto di Giustiniano.

Metafisica

Metafisica

La metafisica è quella branca della filosofia che, andando oltre gli elementi contingenti dell'esperienza sensibile, si occupa degli aspetti più autentici e fondamentali della realtà, secondo la prospettiva più ampia e universale possibile. Essa mira allo studio degli enti «in quanto tali» nella loro interezza, ad esempio Aristotele la definiva Scienza dell'ente in quanto ente a prescindere dalle sue determinazioni o attributi.

Ontologia

Ontologia

L'ontologia, una delle branche fondamentali della filosofia, è lo studio dell'essere in quanto tale, nonché delle sue categorie fondamentali.

Presocratici

Presocratici

Sono detti presocratici i primi pensatori greci, vissuti tra il VI e il V secolo a.C., precedenti al periodo di Socrate e Platone. Il termine è usato tuttavia anche per riferirsi a pensatori contemporanei a Socrate che non furono da lui influenzati. Il termine fu coniato nel XVIII secolo da Johann Augustus Eberhard e reso popolare nel XIX secolo da Hermann Diels, il quale nel 1903 pubblicò la silloge Fragmente der Vorsokratiker.

Archè

Archè

L'archè, rappresenta per gli antichi greci la forza primigenia che domina il mondo, da cui tutto proviene e a cui tutto tornerà. Si tratta di un concetto molto ampio che viene utilizzato dai primi filosofi sotto tre diverse prospettive, o tre significati, anche se strettamente collegati tra loro.

Acqua (elemento)

Acqua (elemento)

L'acqua è un elemento ritenuto importante pressoché universalmente dai vari popoli della terra, e ha dato origine a numerose tradizioni spirituali.

Aria (elemento)

Aria (elemento)

L'aria, identificata talvolta come etere, è un elemento al quale sono state spesso attribuite le proprietà dello spirito e della purezza. La sua importanza, per numerose tradizioni di pensiero, consisteva nel permettere di respirare e quindi, consentendo la vita, nell'infondere l'anima.

Fuoco (elemento)

Fuoco (elemento)

Il fuoco è un elemento che ha assunto spesso un'importanza simbolica per numerose religioni e tradizioni culturali, oltre ad essere stato fondamentale per lo sviluppo della civiltà. Ha dato origine a varie forme di pensiero nel corso della storia.

Diogene Laerzio

Diogene Laerzio

Diogene Laerzio è stato uno storico greco antico, la cui opera, Vite dei filosofi, è una delle fonti principali sulla storia della filosofia greca.

Antropomorfismo

Antropomorfismo

L'antropomorfismo è l'attribuzione di caratteristiche e qualità umane ad esseri animati o inanimati o a fenomeni naturali o soprannaturali, in particolare divinità.

Protagora

Protagora

Protagora è stato un retore e filosofo greco antico, considerato il padre della sofistica.

La teologia ebraica

Lo stesso argomento in dettaglio: Teologia ebraica.

L'Ebraismo incentra tutto il proprio sapere sulla rivelazione della Torah che è sapienza divina e, in quanto tale, svela la conoscenza di Dio e delle Sue modalità che si esprimono nei Tredici Attributi della Clemenza e nelle Sefirot: tutta la Torah concerne quanto Dio desidera dagli uomini ed i segni della Sua provvidenza sul Mondo e sulle Sue creature.
Come insegna Maimonide nella Guida dei perplessi è impossibile definire Dio nella Sua essenza e, in quanto Altissimo e Perfetto, ogni qualifica ne sminuirebbe la percezione infatti ogni metafora antropomorfica, ogni Attributo o aggettivo esprimono solo un aspetto di azioni particolarmente indirizzate sul Mondo Superiore o su quello Inferiore, su creature celesti o Terrene, sugli uomini, sulla Natura ed il Mondo in genere ma Egli è Onnisciente ed Onnipotente. Per i limiti intellettuali degli individui resta comunque impossibile concepire intellettualmente l'Essenza Inconoscibile di Dio.[41]

Ricorda Luis Jacobs che la teologia ebraica si è sviluppata soprattutto con i suoi pensatori medievali ma esiste da prima in quanto tutta la Bibbia (con la sola eccezione del libro di Ester in cui il riferimento alla provvidenza divina resta celato) è scritta con riferimento a Dio, generalmente indicato con le espressioni Eloim e Jahvè.
Dio ha rivelato la Torah al popolo ebraico come atto d'amore, giustizia e salvezza: come fa notare lo stesso Jacobs,[42] per molti ebrei gli insegnamenti biblici e del Talmud sono incentrati sui comportamenti pratici piuttosto che sulle speculazioni astratte. Per questo parlare di teologia nell'ebraismo è argomento piuttosto spinoso.

La fede religiosa chiede sempre il rispetto della Legge nell'amore e nel timore verso Dio. Oltre alla ricerca di Dio nella preghiera e nello studio, le Mizvot si fondano pertanto su ciò che Dio vuole che gli uomini compiano riconoscendovi l'importanza dell'intenzione e della volontà nell'eseguirle.

Con la distruzione del Tempio di Gerusalemme, nel mondo ebraico, nella maggior parte del periodo degli esili e della Diaspora ebraica, l'assenza storica di autorità politiche ha determinato che gran parte delle riflessioni teologiche si concentrassero, e anzi si limitassero, all'interno delle varie comunità, delle sinagoghe o all'interno di istituzioni accademiche specializzate come le Yeshivot diffondendone gli insegnamenti tra il popolo. La teologia ebraica, quando possibile, è stata storicamente molto attiva anche nel confronto interreligioso. L'analogo ebraico della discussione teologica cristiana è la discussione rabbinica sulle Leggi e sui commenti ebraici biblici.

Scopri più La teologia ebraica per argomenti

Ebraismo

Ebraismo

L'ebraismo è una religione monoteista abramitica ed etnica, che comprende le tradizioni religiose e culturali e lo stile di vita del popolo ebraico.

Libro di Ester

Libro di Ester

Il Libro di Ester è un testo contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e cristiana.

Tempio di Gerusalemme

Tempio di Gerusalemme

Il Tempio di Gerusalemme o Tempio Santo fu un insieme di strutture situate sul Monte del Tempio nella Città Vecchia di Gerusalemme, sito attuale della Cupola della Roccia. Il Tempio, ricostruito diverse volte nel corso dei secoli, funzionò come luogo di culto per gli Israeliti ed infine per gli ebrei lì stanziati, l'edificio sacro più importante dell'ebraismo.

Diaspora ebraica

Diaspora ebraica

La Diaspora ebraica è la dispersione del popolo ebraico avvenuta durante il regno di Babilonia e sotto l'Impero romano. In seguito il termine assunse il significato più generale di migrazione.

Sinagoga

Sinagoga

Una sinagoga è il termine che definisce il luogo di culto della religione ebraica; la parola stessa è la traduzione del termine ebraico בית כנסת.

Yeshivah

Yeshivah

Yeshivah è un'istituzione educativa ebraica che si basa sullo studio dei testi religiosi tradizionali, principalmente quello del Talmud e della Torah. Tale studio viene usualmente svolto mediante shiurim ed in coppie chiamate chavruta. Lo stile di studio chavruta è una delle caratteristiche speciali della yeshivah.

Rabbino

Rabbino

Il termine rabbino viene inteso come "maestro" nell'ebraico post-biblico. Nella cultura ebraica il titolo indica uno studioso che si è distinto per i suoi studi ed è un autorevole insegnante della Torah e della legge mosaica, considerato la guida spirituale della propria comunità ebraica. Il rabbino, per svolgere i suoi compiti, deve inoltre aver ricevuto l'ordinazione (semikhah) ed è autorizzato, secondo la tradizione ebraica, a decidere su necessità comunitarie ed Halakhiche particolari, come quelle legate alle regole alimentari o rituali, e generali, come nel confronto religioso, interreligioso, etico e morale.

La teologia cristiana

Lo stesso argomento in dettaglio: Teologia cristiana.
Sant'Alberto Magno, patrono dei teologi cattolici

Nel mondo cristiano la teologia è l'esercizio della ragione sul messaggio della rivelazione accolto dalla fede. Alla base c'è, dunque, il rapporto tra fede e ragione che la tradizione cattolica, ma non solo, concepisce all'insegna della complementarità. Gli apologeti cristiani definivano, infatti, la propria fede come "vera filosofia", cioè come autentica risposta alle domande filosofiche. La teologia cristiana assume comunque un'importanza fondamentale anche per gli sviluppi di tutte le forme di cultura ad esso relative. Il teologo presbiteriano di Princeton Warfield (1851-1921), grande biblista e studioso del pensiero cristiano, ha proposto una definizione poi divenuta classica: «La teologia è quella scienza che tratta di Dio e delle relazioni tra Dio e l'universo».[43]

Il termine teologia non compare come tale nelle Sacre Scritture, sebbene l'idea vi sia ampiamente presente. Alcuni scrittori cristiani, lavorando sulla scia di quelli ellenistici, iniziano presto ad usare il termine per i loro studi. L'espressione teologia appare ad esempio in alcuni manoscritti all'inizio del libro dell'Apocalisse: ἀποκαλύψις Ἴοαννοῦ τοῦ θεόλογοῦ(apokalýpsis Ioannou tou theólogou) , «Apocalisse di Giovanni il teologo».[44]

L'idea di teologia nel senso di "organizzazione della dottrina", almeno nelle forme evolute posteriori, richiese anche l'apporto della metafisica greca, che avrebbe cominciato a nutrire l'Ebraismo già dall'inizio del I secolo attraverso Filone di Alessandria, e un secolo dopo cominciò a influenzare i primi pensatori cristiani, soprattutto Clemente Alessandrino (150-215) e Origene (185-254).

La teologia cristiana si forma poi attraverso l'opera della Patristica (III-VIII secolo), che accolse numerosi apporti della teologia di Platone e nella quale spicca Agostino d'Ippona; la Chiesa normativa (o normante) dei primi secoli getta le fondamenta della teologia successiva, che quindi si sviluppa soprattutto nel periodo della Scolastica (XI -XIV secolo) dove a prevalere è invece quella di Aristotele (per lo più letta attraverso Averroè), e trova in Tommaso d'Aquino la sua migliore espressione, con l'opera Summa Theologiae. Bonaventura da Bagnoregio e sant'Antonio da Padova si assunsero invece il compito di portare la teologia tra i francescani.

Gli influssi neoplatonici ritornano in Nicola Cusano e specialmente nella teologia di Giordano Bruno. Dio per Bruno è insieme materiale e spirituale e l'Intelligenza divina pilota tutto l'essere.

Nel mondo contemporaneo il termine teologia viene variamente qualificato con aggettivi che ne definiscono l'indirizzo. Per esempio con Teologia della liberazione si indica una corrente del pensiero cristiano tipica dell'America Latina della fine degli anni settanta che implica un forte elemento politico-sociologico di tipo populistico e comunistico.

Scopri più La teologia cristiana per argomenti

Alberto Magno

Alberto Magno

Alberto Magno di Bollstädt, O.P., detto Doctor Universalis, conosciuto anche come Alberto il Grande o Alberto di Colonia, è stato un vescovo cattolico, scrittore e filosofo tedesco appartenente all'ordine domenicano. È considerato il più grande filosofo e teologo tedesco del medioevo sia per la sua grande erudizione che per il suo impegno nel tenere distinto l'ambito filosofico da quello teologico. Tra le discipline di cui è stato grande studioso ci sono la logica, la fisica, l'astronomia, la biologia, la mineralogia, la chimica, oltre che le discipline filosofiche. Egli ha consentito all'Occidente, come fecero anche Severino Boezio e Giacomo da Venezia, di penetrare nei testi di Aristotele. Fu, inoltre, il maestro di Tommaso d'Aquino. La Chiesa cattolica lo venera come santo protettore degli scienziati e dottore della Chiesa.

Fede

Fede

La fede è definibile come l'adesione a un messaggio o un annuncio fondata sull'accettazione di una realtà invisibile, la quale non risulta cioè immediatamente evidente, e viene quindi accolta come vera nonostante l'oscurità che l'avvolge. La fede consiste pertanto nel «ritenere possibile» quel che ancora non si è sperimentato o non si conosce personalmente.

Apocalisse di Giovanni

Apocalisse di Giovanni

L'Apocalisse di Giovanni, comunemente conosciuta come Apocalisse o Rivelazione o Libro della Rivelazione, è l'ultimo libro del Nuovo Testamento ed è la sola apocalisse presente nel canone della Bibbia, di cui costituisce uno dei testi più difficili da interpretare.

Metafisica

Metafisica

La metafisica è quella branca della filosofia che, andando oltre gli elementi contingenti dell'esperienza sensibile, si occupa degli aspetti più autentici e fondamentali della realtà, secondo la prospettiva più ampia e universale possibile. Essa mira allo studio degli enti «in quanto tali» nella loro interezza, ad esempio Aristotele la definiva Scienza dell'ente in quanto ente a prescindere dalle sue determinazioni o attributi.

Filone di Alessandria

Filone di Alessandria

Filone di Alessandria, noto anche come Filone l'Ebreo, è stato un filosofo ebreo antico con cittadinanza romana vissuto in epoca imperiale.

Clemente Alessandrino

Clemente Alessandrino

Tito Flavio Clemente, meglio conosciuto come Clemente Alessandrino, è stato un teologo, filosofo, apologeta e scrittore cristiano greco antico del II secolo.

Origene

Origene

Orìgene, o Origene di Alessandria, è stato un teologo e filosofo greco antico. È considerato uno tra i principali scrittori e teologi cristiani dei primi tre secoli. Di famiglia greca, fu direttore della Scuola catechetica di Alessandria. Interpretò la transizione dalla filosofia pagana al cristianesimo e fu l'ideatore del primo grande sistema di filosofia cristiana.

Patristica

Patristica

Con dottrina patristica si intende la filosofia cristiana dei primi secoli, elaborata dai Padri della Chiesa e dagli scrittori ecclesiastici. Dopo il periodo dell'Apologetica, che aveva visto gli scrittori cristiani impegnati nella difesa della loro religione dalle tesi morali e filosofiche ad essa contrarie, si giunge alla concessione ai cristiani della libertà di culto con l'editto di Milano (313): non è più necessario difendere la dottrina cristiana. Gli scrittori cristiani hanno così la possibilità di impegnarsi nell'evangelizzazione della religione e nell'indagine dei testi sacri (Esegesi).

Platone

Platone

Platone, figlio di Aristone del demo di Collito e di Perictione, è stato un filosofo e scrittore greco antico. Insieme al suo maestro Socrate e al suo allievo Aristotele, ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale.

Agostino d'Ippona

Agostino d'Ippona

Aurelio Agostino d'Ippona è stato un filosofo, vescovo e teologo romano di origine nordafricana e lingua latina.

Aristotele

Aristotele

Aristotele è stato un filosofo, scienziato e logico greco antico, ritenuto una delle menti più universali, innovative, prolifiche e influenti di tutti i tempi, sia per la vastità che per la profondità dei suoi campi di conoscenza.

Averroè

Averroè

Averroè, nome con cui nell'Europa medievale era conosciuto ʾAbū al-Walīd Muḥammad ibn ʾAḥmad ibn Rušd, latinizzato come Aven Roshd e infine come Averrhoës o Averroës, è stato un filosofo, medico, matematico, giudice e giurisperito arabo, considerato, insieme al suo precursore Avicenna, il più influente filosofo musulmano del Medioevo.

La teologia islamica

Averroè, part. del Trionfo di San Tommaso di Andrea di Bonaiuto, Cappellone degli Spagnoli di Santa Maria Novella, Firenze
Lo stesso argomento in dettaglio: Kalām.

La teologia nell'Islam è indicata dal termine arabo ‘ilm al-kalām (in arabo: علم الكلام‎ ), anche se la parola si riferisce più appropriatamente alla cosiddetta teologia dogmatica.

In senso stretto le conoscenze teologiche possono essere acquisite solo per graziosa Rivelazione divina, che può avvenire solo per il tramite l'opera di un Profeta (nabī) e di un Inviato (rasūl), non essendo minimamente in grado l'essere umano di concepire una realtà soprannaturale infinita come quella di Dio (Allāh).

Ciò nonostante l'azione interpretativa dei dotti musulmani (ʿulamāʾ) o, più appropriatamente, mufassirūn, ha condotto a identificare taluni attributi divini (sifāt ) che sono stati pomo di profonda discordia fra i credenti, originando ad esempio la non conciliata dissidenza del mutazilismo (che peraltro riuscì ad affermarsi nel corso dei califfati di al-Ma’mūn, di al-Mu‘taṣim e di al-Wāthiq).

Scopri più La teologia islamica per argomenti

Averroè

Averroè

Averroè, nome con cui nell'Europa medievale era conosciuto ʾAbū al-Walīd Muḥammad ibn ʾAḥmad ibn Rušd, latinizzato come Aven Roshd e infine come Averrhoës o Averroës, è stato un filosofo, medico, matematico, giudice e giurisperito arabo, considerato, insieme al suo precursore Avicenna, il più influente filosofo musulmano del Medioevo.

Andrea di Bonaiuto

Andrea di Bonaiuto

Andrea di Bonaiuto, o Andrea Bonaiuti o Andrea da Firenze, è stato un pittore italiano.

Cappellone degli Spagnoli

Cappellone degli Spagnoli

Il cappellone degli Spagnoli è l'antica sala capitolare della chiesa di Santa Maria Novella a Firenze. Famoso per il ricco ciclo di affreschi di Andrea di Bonaiuto (1365-1367), assunse il nome attuale nel 1566, quando fu ceduta alla colonia di spagnoli che era solita radunarsi qui, sin dall'arrivo in città al seguito di Eleonora di Toledo, andata in sposa a Cosimo I dei Medici nel 1539.

Kalām

Kalām

Il termine arabo kalām di per sé significa "parola, discorso, linguaggio". L'espressione ʿilm al-kalām nella cultura islamica indica tuttavia la conoscenza relativa al kalām Allāh - equivalente al Logos o al Verbo evangelico - riferendosi quindi alla teologia speculativa.

Lingua araba

Lingua araba

La lingua araba è una lingua semitica, del gruppo centrale. Comparve per la prima volta nell'Arabia nord-occidentale dell'Età del Ferro e adesso è la lingua franca del mondo arabo.

Inviato

Inviato

L'inviato o inviato speciale è un giornalista, solitamente esperto, che viene incaricato dal direttore responsabile di seguire un determinato avvenimento e di descriverlo in prima persona nel luogo stesso in cui si svolge. L'evento può riguardare la politica, un conflitto armato, un congresso, un evento artistico o sportivo o altro ancora. Diversa è la figura del corrispondente, che risiede stabilmente nella città dove è stato inviato, mentre l'inviato segue un unico avvenimento, per poi spostarsi in luoghi sempre diversi in base alle esigenze di copertura informativa del giornale.

Allah

Allah

Allah è una parola araba che indica il nome di Dio. Nella religione islamica è il nome con cui Dio definisce sé stesso nel Corano. Di conseguenza, visto il valore veicolare della lingua araba per la cultura islamica, è questo il nome prevalentemente usato per indicare la divinità una e unica nei paesi di lingua araba e in tutto il mondo musulmano.

Esegesi

Esegesi

In filologia, l'esegesi è l'interpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione del loro significato. Campi di applicazione possono essere, ad esempio, la legislazione, la storia, la letteratura o la religione. In quest'ultimo caso, l'esegesi ha una forte affinità con l'ermeneutica, intesa come tecnica per la corretta esegesi dei testi sacri.

Mutazilismo

Mutazilismo

Il mutazilismo, mutazila o muʿtazila è una scuola di pensiero teologico islamico comparsa nel IX secolo. I seguaci delle scuole Mu'tazili erano noti per negare la non-creazione del Corano e la sua co-eternità con Dio. Da questa premessa, la dottrina Mu'tazili del kalām deduceva che i precetti di Dio fossero accessibili al pensiero umano e suscettibili di indagine razionale; quindi la conoscenza derivava dalla ragione, e quindi la ragione era arbitro finale nella decisione su cosa è bene e cosa è male. Ne seguiva che il "sacro precedente" non era un mezzo affidabile per stabilire cosa fosse giusto, poiché ciò che era obbligatorio in religione lo era solo in virtù della ragione.

Al-Maʾmūn

Al-Maʾmūn

Abū Jaʿfar ʿAbd Allāh al-Maʾmūn b. Hārūn al-Rashīd è il laqab del settimo Califfo della dinastia abbaside. Figlio di Hārūn al-Rashīd, governò la Umma islamica tra l'813 e l'833.

Al-Mu'tasim

Al-Mu'tasim

al-Muʿtaṣim bi-llāh Abū Isḥāq Muḥammad ibn Hārūn al-Rashīd, fu l'ottavo califfo della dinastia abbaside.

Al-Wathiq

Al-Wathiq

al-Muʿtaṣim , il cui laqab era al-Wāthiq bi-llāh, ossia Colui che s'affida ad Allāh fu il nono califfo della dinastia abbaside.

Altre forme di teologia

Numerose religioni (politeistiche, monoteistiche, panteistiche e panteneistiche), hanno sviluppato ciascuna varie forme di teologia, ora su base rivelativa, ora su base ragionativa, logica e dialettica.

Nel mondo indiano il divino assume le due forme del brahman e dello ātman.[45] In quello cinese il tao è un dio-natura panico che si esprime nella realtà nei due aspetti yin e yang. Nel mondo occidentale il concetto di Dio ha trovato espressioni e concetti svariati, e viene nominato indifferentemente come essere, logos, spirito, ragione, verità, assoluto, intelletto, sommo bene, uno, natura, tutto, necessità e così via.

Nel mondo pagano occidentale il termine θεολογια si è visto come fosse usato nella letteratura greca classica con il senso di «discorso riguardo agli dei o alla cosmologia», almeno secondo la testimonianza di Platone che fa riferimento ai racconti dei poeti come a "teologie". Seguendo la scia greca, lo scrittore latino Varrone in Antiquitates rerum humanarum et divinarum, in 41 libri, esponeva uno schema della scienza del profano e del divino che sarà mantenuta anche da Sant'Agostino nel De civitate Dei.[46] Varrone distingueva tre forme teologiche: la "mitica" (relativa al politeismo greco), la "naturale" o "razionale", tipica degli intellettuali della classe dirigente romana, e infine la "civile" come teologia ufficiale dello stato e della politica, quella che concerne la ritualità ufficiale dell'osservanza religiosa pubblica, indipendentemente dalle credenze personali di ogni individuo della comunità.

Un caso di teologia tangente al cristianesimo è il deismo, che nasce nel '600 e si sviluppa nel '700 come forma dotta e intellettualistica di teologia. Religione razionalistica per eccellenza, il deismo si proponeva come religione alternativa al cristianesimo non tanto nei contenuti e nell'oggetto teologico, Dio, ma nel sostituire alla fede per rivelazione una fede "della ragione". Il procedimento razionalistico e logico per definire il concetto di Dio, non in quanto rivelato, ma in quanto "razionalizzato e capito", ha visto aderirvi anche personaggi come Voltaire e Rousseau. Nella prospettiva deista il cristianesimo viene considerato soltanto una forma rozza di religione "superstiziosa" e popolare. Come già aveva pensato Spinoza e spiegato nel suo Tractatus Theologico-Politicus, superandolo nell'esposizione data nella Ethica di un panteismo acosmistico e spiritualistico, dove tutta la realtà "è in Dio".

Secondo il gesuita e paleontologo Pierre Teilhard de Chardin, la teologia sarebbe stata nel periodo medievale teocentrica, per poi passare nel periodo rinascimentale ad essere antropocentrica, mentre oggi, in seguito agli ampliamenti della ricerca teologica alle nuove scoperte scientifiche,[47] la teologia è divenuta la teologia dell'universo, che è in cammino verso il Punto Omega (Gesù Cristo). Essa quindi si deve interessare non solo dei rapporti tra Dio e l'Uomo, ma tra Dio e tutti gli esseri viventi animati (angeli, uomini, animali) che vivono nello stesso "οίκος" o casa-ambiente. Da qui sono nati l'ecoteologia e la teologia degli animali.

Scopri più Altre forme di teologia per argomenti

Brahman

Brahman

Brahman è un termine sanscrito all'origine di molteplici significati nelle religioni vedica, brahmanica e induista.

Letteratura greca

Letteratura greca

La letteratura greca, espressione dell'antica Grecia e della sua ricchissima cultura, è tra gli elementi fondanti dell'idea moderna di Occidente e di gran parte della cultura occidentale. Essa è usualmente datata dal IX-VIII secolo a.C. al 529, anno in cui l'imperatore Giustiniano ordinò la chiusura della scuola neoplatonica di Atene. La letteratura successiva in lingua greca è detta, pertanto, letteratura bizantina.

Cosmologia (filosofia)

Cosmologia (filosofia)

La cosmologia è una branca della filosofia che studia la struttura materiale e le leggi che regolano l'universo concepito come un insieme ordinato. L'etimologia conferma questa definizione nel senso che kòsmos, il cosmo in lingua greca antica, è un termine fin dalle origini riferito all'ordine, in particolare a quello legato all'armonia geometrica ed estetica.

Marco Terenzio Varrone

Marco Terenzio Varrone

Marco Terenzio Varrone è stato un letterato, grammatico, militare e agronomo romano.

Deismo

Deismo

Il deismo è una filosofia religiosa razionalista ma non necessariamente anticlericale, che sostiene l'esistenza di un Dio Essere Supremo, ordinatore, ma esterno al mondo, con caratteri di "religione naturale".

Ragione

Ragione

La ragione, in filosofia, è la facoltà dell'intelletto per mezzo della quale si esercita il pensiero razionale, ovvero quello rivolto ad argomenti astratti tipici del ragionamento, contrapponendosi alla sfera dell'irrazionalità. Analogamente in psicologia cognitiva indica la capacità cognitiva della mente di operare ragionamenti più o meno corretti. La ragione è ritenuta dalla maggior parte dei filosofi una facoltà universale tale da essere condivisa tanto dagli umani quanto, teoricamente, da animali o da intelligenze artificiali che userebbero la ragione intesa come capacità di calcolo. Sono molti i pensatori, nella storia del pensiero, che si sono dedicati allo studio di questa nozione, dando luogo a molteplici prospettive, spesso reciprocamente incompatibili.

Jean-Jacques Rousseau

Jean-Jacques Rousseau

Jean-Jacques Rousseau è stato un filosofo, scrittore, pedagogista e musicista svizzero.

Baruch Spinoza

Baruch Spinoza

Baruch Spinoza, italianizzato in Benedetto Spinoza, è stato un filosofo olandese, ritenuto uno dei maggiori esponenti del razionalismo del XVII secolo, antesignano dell'Illuminismo e della moderna esegesi biblica.

Panteismo

Panteismo

Il panteismo è una visione del reale per cui ogni cosa è permeata da un Dio immanente e non trascendente o per cui l'Universo o la natura sono equivalenti a Dio.

Pierre Teilhard de Chardin

Pierre Teilhard de Chardin

Pierre Teilhard de Chardin è stato un gesuita, filosofo e paleontologo francese. Se fu conosciuto in vita soprattutto come scienziato evoluzionista, ebbe notorietà come teologo soltanto dopo la pubblicazione postuma dei suoi principali scritti, tra i quali spiccano Il fenomeno umano, L'energia umana, L'apparizione dell'uomo e L'avvenire dell'uomo che parimenti descrivono le sue convinzioni teologiche e scientifiche.

Punto Omega

Punto Omega

Punto Omega è un termine coniato dallo scienziato gesuita francese Pierre Teilhard de Chardin per descrivere il massimo livello di complessità e di coscienza verso il quale sembra che l'universo tenda nella sua evoluzione. Teilhard de Chardin postula la somiglianza di Punto Omega con il Logos cristiano: Cristo che accoglie tutte le cose in Sé. L'idea del Punto Omega è stata ripresa in scritti successivi, come quelli di John David Garcia (1971), Paolo Soleri (1981), Frank Tipler (1994) e Juergen Schmidhuber (2018). Quest'ultimo - in un’intervista a “Lab” di Repubblica del 2018 - usa il termine Punto Omega per descrivere ciò che egli sostiene sia “il momento in cui credo avremo una vera Superintelligenza artificiale, che cambierà tutto”. Alcuni hanno sostenuto che si tratta, soprattutto per quanto riguarda le tesi di Tipler, di pseudoscienza.

Ecoteologia

Ecoteologia

L'ecoteologia è una forma di teologia costruttiva che si concentra sulle interrelazioni della religione e della natura, in particolare alla luce delle preoccupazioni ambientali. L'ecoteologia parte dal presupposto che esista una relazione tra la visione del mondo spirituale e il degrado della natura. Si esplora in essa l'interazione tra i valori di salvaguardia dell'ambiente, quali la sostenibilità, e la dominazione umana della natura. Il movimento ha prodotto numerosi progetti in ambito religioso e ambientali in tutto il mondo.

Aspetti antropologici

Un modo particolare di considerare la teologia è quello antropologico; in tal caso la si guarda dall'esterno, cercando di capire le motivazioni soggettive che portano a indagare il divino, indipendentemente dai risultati a cui esse approdano. Questo approccio "critico" nei confronti della teologia fu inaugurato da Ludwig Feuerbach, il quale, esaltando l'ateismo come percorso di liberazione verso un nuovo umanesimo, individuava tuttavia nel Cristianesimo un contenuto positivo in grado di condurre alla vera essenza dell'uomo, essendo per lui il Dio cristiano nient'altro che l'«ottativo del cuore»,[48] ossia proiezione del desiderio umano; quest'ultimo andava riscoperto capovolgendo appunto la teologia in antropologia.

Altre considerazioni miranti a ridimensionare l'aspetto religioso e a porre l'antropologia al centro della teologia furono elaborate dai cosiddetti «filosofi del sospetto», in particolare Marx, Nietzsche, Freud, i quali ritenevano che ogni sorta di studio o di conoscenza su Dio andasse contestualizzata e riferita a motivazioni di carattere psichico o politico, individuale o sociale. La "scienza del divino" andava cioè destituita del suo fondamento assoluto e posta in relazione al tipo di situazione, di cultura, o al livello di sviluppo di un certo contesto.

Anche in ambito religioso, tuttavia, si è messo in luce come un approccio antropologico al problema religioso non sia da respingere, ma che anzi possa servire a distinguere e chiarificare gli aspetti più propriamente umani e terreni della teologia, tanto più in considerazione della natura storica del Dio cristiano. Il teologo cattolico Karl Rahner, ad esempio, è stato fautore di una «svolta antropologica» che conciliasse le problematicità esistenziali tipiche dell'uomo con la sua esigenza di aprirsi a Dio e all'Assoluto.[49]

Scopri più Aspetti antropologici per argomenti

Antropologia

Antropologia

L'antropologia è una branca scientifica sviluppatasi in particolar modo in epoca moderna che studia l'essere umano sotto diverse prospettive, indagando i suoi vari comportamenti all'interno della società. Nata come disciplina interna alla biologia, ha acquisito in seguito anche un importante valore umanistico.

Criticismo

Criticismo

Il criticismo è un indirizzo filosofico che si propone di studiare e giudicare i problemi della conoscenza filosofica scomponendoli in problemi elementari, per cercare di risolverli. Esso restringe in tal modo il campo di indagine della filosofia, ma ritiene al contempo di acquisire una maggiore sicurezza sulla veridicità delle affermazioni che vengono fatte al suo interno.

Ludwig Feuerbach

Ludwig Feuerbach

Ludwig Andreas Feuerbach è stato un filosofo tedesco tra i più influenti critici della religione ed esponente della sinistra hegeliana.

Ateismo

Ateismo

L'ateismo è la posizione di chi non crede nell'esistenza di Dio, opposta al teismo e al panteismo in generale, al politeismo e al monoteismo in particolare.

Cristianesimo

Cristianesimo

Il cristianesimo è una religione a carattere monoteista, originata dal giudaismo nel I secolo, fondata sulla rivelazione, ovvero sulla venuta e predicazione, contenuta nei Vangeli, di Gesù di Nazareth, inteso come figlio del Dio d'Israele e quindi Dio egli stesso, incarnato, morto e risorto per la salvezza dell'umanità, ovvero il Messia promesso, il Cristo. Classificata da alcuni come "religione abramitica", insieme all'ebraismo e all'islam, è la religione più diffusa al mondo, con una stima di circa 2,4 miliardi di fedeli, pari al 31,1% della popolazione globale nel 2021.

Desiderio (filosofia)

Desiderio (filosofia)

Desiderio è uno stato di affezione dell'io, consistente in un impulso volitivo diretto a un oggetto esterno, di cui si desidera la contemplazione, oppure, più facilmente, il possesso e/o la disponibilità. La condizione propria al desiderio comporta per l'io sensazioni che possono essere dolorose o piacevoli, a seconda della soddisfazione o meno del desiderio stesso. Dolore morale per la mancanza della persona amata o dell'oggetto o condizione di cui si ha assolutamente bisogno, ma anche la gradevole e coinvolgente sensazione di poter presto rivivere un momento o situazione in qualche modo piacevole, che la mente riesce a rievocare in modi più o meno evanescenti e/o realistici rispetto alle percezioni dell'esperienza effettivamente vissuta.

Karl Marx

Karl Marx

Karl Heinrich Marx è stato un filosofo, economista, storico, sociologo, politologo, giornalista e politico tedesco.

Dio

Dio

Un dio è un essere supremo oggetto di venerazione da parte degli uomini, che credono sia dotato di poteri straordinari; nelle diverse culture religiose viene variamente denominato e significato. Lo studio delle sue differenti rappresentazioni e del loro procedere storico è oggetto della scienza delle religioni e della fenomenologia della religione mentre l'esistenza, la natura e l'esperienza del divino sono oggetto di riflessione delle teologie e di alcuni ambiti filosofici come la metafisica, ma si riscontra anche in altri ambiti culturali, come la letteratura o l'arte, non necessariamente collegati con la pratica religiosa.

Cultura

Cultura

Il termine cultura deriva dal verbo latino colere, che significa "coltivare". L'utilizzo di tale termine è stato poi esteso a quei comportamenti che imponevano una "cura verso gli dei", da cui il termine "culto", e a indicare un insieme di conoscenze. Non c'è univocità degli autori sulla definizione generale di cultura anche nella traduzione in altre lingue e a seconda dei periodi storici.

Karl Rahner

Karl Rahner

Karl Rahner è stato un gesuita e teologo tedesco, cattolico, fra i protagonisti del rinnovamento della Chiesa che portò al Concilio Vaticano II.

Esistenzialismo

Esistenzialismo

L'esistenzialismo è una variegata e non omogenea corrente di pensiero che si è espressa in vari ambiti culturali e sociali umani, tra filosofia, letteratura, arti e costume, affermando, nell'accezione più comune del termine, il valore intrinseco dell'esistenza umana individuale e collettiva come nucleo o cardine di riflessione, diversamente da altre correnti e principi filosofici più totalizzanti, assolutistici.

Assoluto

Assoluto

Nella storia della filosofia, l'assoluto è una realtà la cui esistenza non dipende da nessun'altra, ma sussiste in sé e per sé.

Fonte: "Teologia", Wikipedia, Wikimedia Foundation, (2023, March 18th), https://it.wikipedia.org/wiki/Teologia.

Ti piace Wikiz?

Ti piace Wikiz?

Ottieni subito la nostra estensione GRATUITA!

Note
  1. ^ Costantino D'Orazio, Raffaello segreto, Sperling & Kupfer, 2015.
  2. ^ Anche se entrato nell'etimologia cristiana, il termine con cui i greci indicavano Dio non va sovrapposto al Dio della Bibbia. Così Giovanni Reale:

    «Non è possibile intendere la concezione greca circa Dio, se non si comprende, prima di tutto, che il concetto di Dio è, in tutti i pensatori, un momento del più ampio concetto di Divino (neutro). Ciò significa che il Divino è sempre inteso dal Greco come una pluralità strutturale e che la nostra concezione monoteistica di genesi biblica è in netta antitesi con quella greca.»

    (Giovanni Reale Assi portanti del pensiero antico. "Storia della filosofia greca e romana", Vol. 9, pag. 148.)
  3. ^ N. Abbagnano, Dizionario di filosofia, aggiornato e ampliato da G. Fornero, vol. 3, Novara, De Agostini, 2006, p. 609, voce Teologia, ISBN non esistente.
    «In generale, ogni trattazione o discorso o predica che abbia per oggetto Dio e le cose divine»
  4. ^ Giuseppe Lorizio (a cura di), Teologia fondamentale, Vol. 1: Epistemologia, Roma, Città Nuova, 2004, p. 17.
  5. ^ Teologia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 15 luglio 2018.
  6. ^ (GRC) Plato, Respublica, in Platonis opera, recognovit brevique adnotatione critica instruxit Ioannes Burnet in Universitate Andreana litterarum graecarum professor Collegii Mertonensis olim socius, Tomus IV, tetralogiam VIII continens, Oxonii, E Typographeo Clarendoniano, 1900.
  7. ^ Platone, Tutti gli scritti, Milano, Bompiani, 2008, pag. 1127.
  8. ^ Werner Jaeger. Die Theologie der frühen griechieschen Denker Stoccarda, 1953. Trad.it. La teologia dei primi pensatori greci. Firenze, La Nuova Italia, 1961, pag. 47.
  9. ^ Talete, su lsgalilei.org.
  10. ^

    «Dio è l'essere più antico; è infatti non creato. La cosa più bella è l'universo, opera di Dio»

    (Diogenis Laertii Vitae philosophorum I,1,35)
  11. ^ ''Diogenis Laertii Vitae philosophorum'' I,1,36.
  12. ^ H. Diels e W. Kranz, Die Fragmente der Vorsokratiker Vol.1 Berlino, 1951, pagg. 113-39, 21 B16
  13. ^ H. Diels e W. Kranz, 21 B11.
  14. ^ H. Diels e W. Kranz, 21 B26.
  15. ^ H. Diels e W. Kranz, 21 B32.
  16. ^ Protagora in H. Diels e W. Kranz. Fragm. 4.
  17. ^ Crizia in H. Diels e W. Kranz. Fragm. 25.
  18. ^ Senofonte. Memorabili I, 4.
  19. ^

    «Ma la verità è diversa, o cittadini: unicamente sapiente è il Dio; e questo egli volle significare nel suo oracolo, che poco vale o nulla la sapienza dell'uomo.»

    (Platone, Apologia di Socrate, 23 a)
  20. ^ Platone, Apologia di Socrate, 42 a.
  21. ^ Werner Jaeger. Paideia. Milano, Bompiani, 2003 pag.1181
  22. ^ Platone, Fedone, in Tutti gli scritti, (100 C), Milano, Bompiani, 2008, p. 107.
  23. ^ Platone. Tutti gli scritti. Milano, Bompiani, 2008, pag.1362.
  24. ^ Hans Joachim Krämer, Konrad Gaiser, Thomas Alexander Szlezák e Giovanni Reale.
  25. ^ Rispetto al termine "metafisica" occorre tener presente che Aristotele non ha mai denominato il suo libro "Metafisica", in quanto peraltro egli non conosceva questo termine che, nel periodo storico in cui visse, non era ancora stato coniato. Il suo libro "Metafisica" fu così titolato successivamente dai curatori delle sue opere che assemblarono sotto tale titolo dei papiri autonomi di cui non si conosce la data di compilazione. L'attribuzione di tale nome è controverso. Esso potrebbe significare due cose: "ciò che va oltre la fisica" in senso assiologico, oppure ciò che nella collocazione dei libri andava inserito dopo la Fisica.
  26. ^ Aristotele, Metafisica, VI (Ε), 1026, a 18-21
  27. ^ Aristotele, Metafisica, XII (Λ), 1072, b 9-30.
  28. ^ Epicuro, Epistola III. A Meneceo
  29. ^ Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei più celebri filosofi, libro VII, 148.
  30. ^ Ario Didimo, riportato da Eusebio Praeparatio evangelica. XV, 15.
  31. ^ Marco Aurelio Antonino, Colloqui con sé stesso, libro V, 8.
  32. ^

    «Io ti dirò in verità come mi sembra che sia, prendendo come retto canone questa parola di verità: che viva eternamente una natura del divino e del bene, da cui deriva all'uomo la vita più eguale.»

    (Da Sesto Empirico Adversus mathematicos XI, 20)
  33. ^ Giamblico, Theologumena arithmeticae, in Francesco Romano (a cura di), Giamblico, il numero e il divino, Milano, Rusconi, 1995, p. 394.
  34. ^ Plutarco di Cheronea Ad principem ineruditum. 781 e.
  35. ^ Enneadi VI, 5.
  36. ^ Enneadi, VI, 8, 20.
  37. ^ Enneadi, V, 3, 14.
  38. ^ Enneadi, V, 4, 2.
  39. ^ Enneadi, V, 5, 9.
  40. ^ Enneadi, V, 2, 1.
  41. ^ "Da quando è diventato chiaro che Egli (Dio) non ha né corpo né materia, è anche chiaro che a Lui non si applicano tutte le caratteristiche corporee: né unione né separazione, né spazio né misura o ascese e discese, né destra né sinistra, né davanti né retro, non seduto né in piedi; Hashem non è limitato dal tempo... non un inizio, non una fine né un'età. Né è suscettibile di cambiare perché non c'è nulla che possa causare alcun cambiamento in Hashem; non ha né la morte né la "vita", com'è la vita intesa nei corpi viventi; né mancanze né "saggezza" o perlomeno non come la saggezza di un uomo; né il sonno né la veglia, né la rabbia né il riso, né la gioia né la tristezza, né il silenzio né la parola, non come la parola degli esseri umani ... Pertanto le espressioni della Torah e dei Profeti che abbiamo citato ed altre sono tutte metafore e allegorie; come affermato: "(Hashem), seduto in cielo, ridendo" (Salmo 2:4), "Io ho a noia le vostre chiacchiere" (Deuteronomio 32:21), "Hashem gioisce" (Deuteronomio 28:63)... ed altre espressioni simili. I Saggi affermarono soprattutto: "La Torah si esprime nel linguaggio umano" (Talmud Berachot 31b) ... "Io, Hashem, non sono cambiato" (Malachia 3:6). Così, se qualche volta fossi stato arrabbiato e qualche volta felice, allora sarei cambiato... Piuttosto tali caratteristiche si applicano solo ai "corpi inferiori non sottili", "quelli che abitano nelle case di argilla ed il cui fondamento è nella polvere" (Giobbe 4:19). Hashem è Eccelso e persino al di là queste descrizioni!" (a cura di Moty Segal, Maimonides, Sefer Hamada - Il Libro della Conoscenza: Mishneh Torah - Iad Hajazaká - Rambam, Moach Edizione)
  42. ^ In Encyclopedia Judaica, vol. XIX pagg. 692 e segg. New York, MacMillan, 2007.
  43. ^ «Theology is therefore that science which treats of God and of the relations between God and the universe» (The Idea of Systematic Theology, p. 248, in The Presbyterian and Reformed Review, VII, 1896, pp. 243-271).
  44. ^ L'espressione comincia ad essere attribuita a Giovanni a partire dal III o IV secolo (cfr. Enciclopedia Treccani).
  45. ^ Raimon Panikkar, I Veda. Mantramañjarī, a cura di Milena Carrara Pavan, traduzioni di Alessandra Consolaro, Jolanda Guardi, Milena Carrara Pavan, Milano, BUR, 2001, pp. 954-961.
  46. ^ L'Antiquitates si suddivide in due sezioni, la I concernente le antichità profane o Res humanae (libri 1-25), la II le sacre Res divinae (libri 26-41).
  47. ^ In particolare dopo il Concilio Vaticano II (Gaudium et spes, Mater et Magistra) la teologia ha ampliato il suo campo di ricerca mettendo al centro l'universo stesso come creatura di Dio.
  48. ^ Feuerbach, Teogonia, 1857.
  49. ^ Karl Rahner, Uditori della Parola, 1941.
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
Dizionari
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 1546 · LCCN (ENsh2001008984 · GND (DE4059758-1 · BNE (ESXX526172 (data) · BNF (FRcb11951726r (data) · NDL (ENJA00571020

The content of this page is based on the Wikipedia article written by contributors..
The text is available under the Creative Commons Attribution-ShareAlike Licence & the media files are available under their respective licenses; additional terms may apply.
By using this site, you agree to the Terms of Use & Privacy Policy.
Wikipedia® is a registered trademark of the Wikimedia Foundation, Inc., a non-profit organization & is not affiliated to WikiZ.com.