Politecnico di Milano
Politecnico di Milano | |
---|---|
![]() | |
![]() | |
Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Città | Milano |
Altre sedi | Como, Cremona, Lecco, Mantova, Piacenza |
Dati generali | |
Soprannome | PoliMI |
Fondazione | 29 novembre 1863 |
Fondatore | Francesco Brioschi |
Tipo | Politecnico statale |
Dipartimenti | 12 |
Rettore | Donatella Sciuto[4] |
Direttore | Graziano Dragoni |
Studenti | 47 170 (2022)[1] |
Dipendenti | 1 507 docenti 1 259 tecnici e amministrativi (2021)[2] |
Colori | Grigio-blu chiaro, bianco |
Affiliazioni | Alliance4Tech, ATHENS, Global E3, IDEA League, Magalhães, MEDes, Pegasus, QTEM, TIME, UNITECH International[3] |
Sport | CUS Milano |
Mappa di localizzazione | |
![]() | |
Sito web | |
Il Politecnico di Milano (acronimo PoliMI) è un istituto universitario italiano di carattere scientifico e tecnologico, fondato a Milano nel 1863. I campi di studio e ricerca comprendono le tre macro-aree ingegneria, architettura e design.
Secondo il QS World University Rankings 2022, per l'area didattica 'Engineering & Technology', si dimostra essere la tredicesima università al mondo.[5] Si classifica 5ª per Design, 11ª per Ingegneria Civile e Strutturale, 13ª per Ingnegneria Aerospaziale e Meccanica e 10ª per Architettura[5], risultando così la prima università d'Italia nell’ambito delle facoltà citate in precedenza. Annovera tra i suoi alumni e professori: il premio Nobel Giulio Natta, lo scrittore Carlo Emilio Gadda e gli architetti Renzo Piano e Aldo Rossi.
Scopri più Politecnico di Milano per argomenti
Storia
«Voi darete all'Italia Ingegneri, Architetti[6]» |
(Sen. Carlo Matteucci) |



Il Politecnico, originariamente denominato[7] "Regio Istituto Tecnico Superiore", fu fondato il 29 novembre 1863[8] su impulso della Società di incoraggiamento di arti e mestieri. La sua prima sede fu presso il palazzo del Senato, un tempo collegio elvetico della città; alla sua guida fu nominato il matematico Francesco Brioschi. Inizialmente offriva solo un corso di ingegneria. Alla fondazione contribuirono le amministrazioni locali (Comune e Provincia di Milano), la camera di commercio, la Cassa di Risparmio delle Province Lombarde, associazioni culturali e imprenditori.[9]
Nel 1865 fu attivato per la prima volta un corso di architettura, mentre nel 1866 la sede fu trasferita a "palazzo della Canonica" in piazza Cavour. Successivamente, nel 1913, venne stipulata una convenzione tra lo Stato, il Comune e la camera di commercio di Milano, con il concorso della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, per decentrare e accorpare in un unico luogo gli istituti di istruzione superiore sparsi per la città. La scelta dell'ubicazione cadde sull'area periferica delle "Cascine doppie", divenuta in seguito Città Studi.
Nel 1927 fu posata la prima pietra del nuovo complesso: il nuovo polo di piazza Leonardo Da Vinci in Città Studi divenne sede dell'ateneo, all'epoca chiamato "Regio Politecnico di Milano". Pochi anni dopo, nel 1933, il Politecnico si suddivide in due distinte facoltà: ingegneria e architettura.
Nel 1953 inaugurò il primo centro di calcolo dell'Europa continentale, grazie all'impulso di Gino Cassinis ed Ercole Bottani. Nel 1964 fu realizzata la nuova sede di via Bonardi per la Facoltà di architettura. Nel 1977 fu messo in orbita il satellite Sirio, sviluppato dal Politecnico in collaborazione con Telespazio, Compagnia Industriale Aerospaziale e Telettra.
Nel 1989 furono inaugurate le nuove sedi nel quartiere milanese di Bovisa e nelle città di Como e Lecco; prese avvio la strategia "Politecnico a rete" che vide l'Ateneo aprire sedi a Cremona (1991), Mantova (1994) e Piacenza (1997). Nel 2000 nacque la Facoltà del design, in seguito scuola del design, già esistente dal 1993 come articolazione del corso di laurea in architettura.
Nel 2002 fu creata la "Fondazione Politecnico di Milano". Tra i principali obiettivi vi è il coinvolgimento delle imprese e le strutture pubbliche nell'università. Nel 2004 fu fondata, in collaborazione con il Politecnico di Torino, l'Alta Scuola Politecnica.
Scopri più Storia per argomenti
Struttura
Scuole
L'ateneo è organizzato nelle seguenti Scuole, afferenti agli ambiti disciplinari dei dipartimenti:[10]
- Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni (AUIC)
- Design
- Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale (ICAT)
- Ingegneria Industriale e dell'Informazione (3I)
Dipartimenti
L'ente svolge attività di ricerca ed insegnamento nei campi dell'ingegneria, dell'architettura e del design attraverso i suoi dodici dipartimenti:[11]
- Architettura e studi urbani
- Architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito
- Chimica, materiali e ingegneria chimica
- Design
- Elettronica, informazione e bioingegneria
- Energia
- Fisica
- Ingegneria civile e ambientale
- Ingegneria gestionale
- Matematica
- Meccanica
- Scienze e tecnologie aerospaziali


La sede centrale dell'ente si trova a Milano in piazza Leonardo da Vinci, nel quartiere Città Studi, dove si trova il campus Leonardo. La seconda sede per dimensione è anch'essa a Milano presso il campus Bovisa, nell'omonimo quartiere[12]. Dispone inoltre di sedi decentrate[12] a Cremona, Lecco, Mantova e Piacenza e nella città di Shanghai, in Cina, in collaborazione con l'Università Tongji.[13][14] Fino al 2017 è stato attivo anche il polo di Como. L'accesso ai corsi di laurea è subordinato al passaggio di un test d'ingresso.[15][16][17]
Scopri più Struttura per argomenti
Rettori
Elenco cronologico dei rettori:[18]
- Francesco Brioschi (1863-1897)
- Giuseppe Colombo (1897-1921)
- Cesare Saldini (1921-1922)
- Luigi Zunini (1922-1925)
- Gaudenzio Fantoli (1926-1940)
- Carlo Isnardo Azimonti (1940-1943)
- Gino Cassinis (1944-1960)
- Gino Bozza (1960-1967)
- Bruno Finzi (1967-1969)
- Francesco Carassa (1969-1972)
- Luigi Dadda (1972-1984)
- Arrigo Vallatta (1984-1987)
- Emilio Massa (1987-1994)
- Adriano De Maio (1994-2002)
- Giulio Ballio (2002-2010)
- Giovanni Azzone (2010-2016)
- Ferruccio Resta (2017-2022)
- Donatella Sciuto (dal 2023)
Scopri più Rettori per argomenti
Identità visiva
Il logo del Politecnico di Milano riprende un particolare della Scuola di Atene, affresco vaticano di Raffaello, che ritrae Euclide, con i tratti del Bramante, circondato da alcuni allievi, mentre illustra loro un teorema con l'ausilio di un compasso.
La versione del 2002 riprende i tratti dei loghi precedenti in modo stilizzato, mentre la scritta "Politecnico di Milano", posizionata sotto, è realizzata con il carattere Futura.[19]
Nel maggio del 2015,[20] in occasione dei 150 anni della fondazione dell'università, è stata effettuata una rivisitazione del logo e dell'immagine coordinata.[21]
Scopri più Identità visiva per argomenti
Fonte: "Politecnico di Milano", Wikipedia, Wikimedia Foundation, (2023, March 12th), https://it.wikipedia.org/wiki/Politecnico_di_Milano.
Altre letture

Politecnico di Bari

Ingegneria dei materiali

Università Politecnica delle Marche

Università Iuav di Venezia

TBVS

Città Studi

Bovisa
Marco Dezzi Bardeschi

Municipio 9 di Milano

Biblioteca Campus Leonardo del Politecnico di Milano

Politecnico di Torino

Libera Università Maria Santissima Assunta

Università tecnica di Delft

Amalia Ercoli-Finzi

Facoltà di Ingegneria aerospaziale

Università a Milano
Note
- ^ I numeri del Politecnico, su polimi.it. URL consultato il 13 giugno 2021.
- ^ I numeri del Politecnico, su polimi.it. URL consultato il 13 giugno 2021.
- ^ Partnership internazionali, su polimi.it. URL consultato il 13 agosto 2020.
- ^ Luca Orlando, La prima donna alla guida del Politecnico di Milano, in Il Sole 24 Ore, 10 novembre 2022. URL consultato il 13 novembre 2022.
- ^ a b QS World University Rankings, su QS Top Universities, QS. URL consultato il 22 luglio 2022.
- ^ Scritta riportata nella targa al "Solarium" della sede di Milano Leonardo
- ^ UniPd, p.12.
- ^ Le origini, su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ Politecnico di Milano, Breve storia del Politecnico di Milano con illustrazioni di Emilio Giannelli, Milano, polipress, 2005, ISBN 88-7398-014-7.
- ^ Scuole, su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ Dipartimenti, su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ a b Poli territoriali, su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ Campus italo-cinese, su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ (ZH) PoliMi, su chinese.polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ I punteggi per superare il TOL, su poliorientami.polimi.it. URL consultato il 14 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
- ^ In cosa consiste il test di Design, su poliorientami.polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ Punteggi, esiti e graduatorie, su poliorientami.polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ I Rettori nella storia, su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ Politecnico di Milano – Il logo e la sua storia, su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.«Nel 2002 il logo è costituito da un marchio che si ispira alla versione degli anni Quaranta e da un logotipo ("Politecnico di Milano") scritto con il carattere Futura»
- ^ Logo e immagine coordinata, su polimi.it. URL consultato il 23 giugno 2015.
- ^ Manuale di corporate identity (PDF), su polimi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
Bibliografia
- Politecnico di Milano, Breve storia del Politecnico di Milano con illustrazioni di Emilio Giannelli, Milano, polipress, 2005, ISBN 88-7398-014-7.
- Annali di Storia delle Università italiane - Volume 12, su cisui.unibo.it.
- Il centenario del Politecnico di Milano 1863 - 1963, Tamburini Editore, 1964
Altri progetti
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Politecnico di Milano
Collegamenti esterni
- (IT, EN, ZH) Sito ufficiale, su polimi.it.
- Opere di Politecnico di Milano, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
- Eventi organizzati da Politecnico di Milano, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Materiali preparatori per il 1º Rapporto sugli archivi storici delle università italiane (PDF), su unipd.it, Università degli Studi di Padova, aprile 2001. URL consultato il 4 luglio 2019.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 142086252 · ISNI (EN) 0000 0004 1937 0327 · LCCN (EN) n79061300 · GND (DE) 90080-1 · BNF (FR) cb12069547w (data) · J9U (EN, HE) 987007266507605171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79061300 |
---|
Categorie
- P1075 letta da Wikidata
- P1128 assente su Wikidata
- P112 letta da Wikidata
- P1416 assente su Wikidata
- P1448 letta da Wikidata
- P1449 assente su Wikidata
- P18 differente su Wikidata
- P2196 assente su Wikidata
- P31 differente su Wikidata
- P3762 letta da Wikidata
- P4339 letta da Wikidata
- P571 differente su Wikidata
- P6364 assente su Wikidata
- P856 letta da Wikidata
- Pagine con argomenti di formatnum non numerici
- Pagine con mappe
- Politecnico di Milano
- Voci con codice BNF
- Voci con codice GND
- Voci con codice ISNI
- Voci con codice J9U
- Voci con codice LCCN
- Voci con codice VIAF
- Voci con codice WorldCat Identities
- Voci non biografiche con codici di controllo di autorità
The content of this page is based on the Wikipedia article written by contributors..
The text is available under the Creative Commons Attribution-ShareAlike Licence & the media files are available under their respective licenses; additional terms may apply.
By using this site, you agree to the Terms of Use & Privacy Policy.
Wikipedia® is a registered trademark of the Wikimedia Foundation, Inc., a non-profit organization & is not affiliated to WikiZ.com.