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Cesare Romiti

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Cesare Romiti

Cesare Romiti (Roma, 24 giugno 1923Milano, 18 agosto 2020) è stato un dirigente d'azienda, imprenditore e editore italiano.

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Roma

Roma

Roma è la capitale d'Italia. Inoltre, è capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Lazio. Il comune di Roma è dotato di un ordinamento amministrativo speciale, denominato Roma Capitale e disciplinato da legge dello Stato.

24 giugno

24 giugno

Il 24 giugno è il 175º giorno del calendario gregoriano. Mancano 190 giorni alla fine dell'anno.

1923

1923

Il 1923 è un anno del XX secolo.

Milano

Milano

Milano è un comune italiano di 1 354 196 abitanti, capoluogo della regione Lombardia e dell'omonima città metropolitana, è centro di una delle più popolose aree metropolitane d'Europa, è inoltre il secondo comune più popoloso d'Italia dopo Roma e rientra tra le venti città più grandi dell'Europa intera.

18 agosto

18 agosto

Il 18 agosto è il 230º giorno del calendario gregoriano. Mancano 135 giorni alla fine dell'anno.

2020

2020

Il 2020 è un anno bisestile del XXI secolo.

Dirigente d'azienda

Dirigente d'azienda

Un dirigente d'azienda, nell'ambito dell'organizzazione aziendale in economia aziendale, è una persona che nell'azienda o in un ente ha la responsabilità del processo di definizione e del perseguimento di determinati obiettivi, anche detto management.

Imprenditore

Imprenditore

L'imprenditore è una figura professionale che organizza ed è coinvolto nella gestione e nella proprietà di beni, servizi e mercati.

Editoria

Editoria

L'editoria è l'attività imprenditoriale di produzione e gestione di contenuti riproducibili in serie e della loro diffusione e commercializzazione in forme trasmissibili attraverso i media. Il soggetto che esercita tale attività è detto editore.

Italia

Italia

L'Italia, ufficialmente Repubblica Italiana, è uno Stato membro dell'Unione europea, situato nell'Europa meridionale e occidentale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. L'Italia è una repubblica parlamentare unitaria e conta una popolazione di circa 59 milioni di abitanti, che ne fanno il terzo Stato dell'Unione europea per numero di abitanti. La capitale è Roma.

Biografia

Figlio di un impiegato delle Poste, secondo di tre fratelli, si diploma ragioniere, si laurea a pieni voti in scienze economiche e commerciali studiando di notte e lavorando di giorno presso la ditta di trasporti Pasquetti di Roma come contabile, per mettere insieme qualche soldo dopo la morte del padre avvenuta a soli 47 anni.[1] Nel 1947 inizia a lavorare per il Gruppo Bombrini Parodi Delfino, azienda di Colleferro, di cui assumerà la carica di direttore finanziario affiancando Mario Schimberni, suo ex compagno di classe,[2] che si occupa invece di amministrazione e controllo di gestione. Nel 1968, sempre a Colleferro, ricopre la carica di direttore generale nella Snia Viscosa dopo la fusione con la sua ex azienda. E proprio per seguire da vicino questa fusione, frequenta a Milano gli uffici di Mediobanca, facendo un'ottima impressione a Enrico Cuccia, tanto che quest'ultimo, in breve tempo, diventa il suo "mentore". Due anni più tardi l'IRI lo nomina direttore generale prima e amministratore delegato poi della compagnia aerea Alitalia. Lavora per un breve periodo (1973) alla Italstat, azienda che lascia per approdare, sponsorizzato da Cuccia, al gruppo Fiat nell'ottobre del 1974, ovvero nel periodo della crisi petrolifera.[3] Nel 1976 diventa amministratore delegato in un triumvirato con Umberto Agnelli (lo stesso anno eletto senatore della DC in un collegio romano) e Carlo De Benedetti (resta alla Fiat solo tre mesi). Nella casa automobilistica ottiene i pieni poteri nel 1980, quando i due fratelli Agnelli, Gianni e Umberto, vengono convinti da Mediobanca a passare la mano per evitare il peggio[4] e ricopre anche il ruolo di presidente (1996-1998) succedendo a Gianni Agnelli. Per quasi un quarto di secolo è stato uno dei maggiori rappresentanti dei cosiddetti "poteri forti". Ammetterà: "In Fiat ho avuto praticamente carta bianca per venticinque anni".[5]

Nel 1998, anno della sua uscita dalla Fiat, percepì una buonuscita di circa 105 miliardi di lire per i suoi 25 anni di attività, più 99 miliardi di lire per il patto di non concorrenza.[6] Attualizzati al 2020 sono circa 150 milioni di euro.

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1947

1947

Il 1947 è un anno del XX secolo.

Bombrini Parodi Delfino

Bombrini Parodi Delfino

La Bombrini Parodi Delfino, conosciuta anche come BPD, è stata un'azienda italiana attiva in vari settori, ma soprattutto nella chimica. È stata fondata nel 1912 da Giovanni Bombrini e Leopoldo Parodi Delfino con lo scopo principale di produrre polvere da sparo ed esplosivi.

Colleferro

Colleferro

Colleferro è un comune italiano di 20 822 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.

Direttore finanziario

Direttore finanziario

Il direttore finanziario è una figura dirigenziale dell'organizzazione aziendale: ha la responsabilità della gestione e della pianificazione generale delle attività finanziarie di un'azienda.

1968

1968

Il 1968 è un anno bisestile del XX secolo.

Direttore generale

Direttore generale

Il direttore generale è un titolo attribuito in molte organizzazioni aziendali, pubbliche e private, ad un manager, di solito un dirigente.

Enrico Cuccia

Enrico Cuccia

Enrico Cuccia è stato un banchiere italiano, tra i più importanti della seconda metà del Novecento. Rappresenta una delle figure di spicco della scena economico-finanziaria italiana del XX secolo.

Amministratore delegato

Amministratore delegato

L'amministratore delegato (AD) o anche consigliere delegato (CD), in un'organizzazione aziendale è un componente del consiglio di amministrazione di una società per azioni, società di persone o altra azienda organizzata in modo analogo, a cui sono stati forniti dal consiglio stesso poteri decisionali sulle azioni e sulla struttura dell'attività aziendale, e che svolge un ruolo di predominanza al suo interno.

Alitalia

Alitalia

Alitalia - Società Aerea Italiana è stata la compagnia aerea di bandiera dell'Italia dal 1946 al 2021. Aveva sede a Fiumicino presso il proprio hub, l'aeroporto di Roma-Fiumicino.

1973

1973

Il 1973 è un anno del XX secolo.

1974

1974

Il 1974 è un anno del XX secolo.

1976

1976

Il 1976 è un anno bisestile del XX secolo.

Gli anni alla Fiat

Cesare Romiti, in secondo piano, durante un incontro tra Gianni Agnelli e Ciriaco De Mita negli anni settanta

Per Romiti il primo problema è quello di assicurare liquidità alla casa automobilistica. Ed è personalmente coinvolto nell'operazione suggerita da Mediobanca che vede la Lybian Arab Foreign Bank acquisire il 10% della Fiat, investendo circa 360 miliardi di lire e pagando le azioni a un prezzo quadruplo rispetto alle quotazioni di Borsa. Per Gheddafi, scopre Gianni Agnelli incontrandolo a Mosca, si tratta di un puro investimento finanziario ma quei soldi libici, osserverà Romiti, "sono serviti molto".[7] Quindi concentra i suoi sforzi, in un periodo in cui in azienda c'è molta confusione e sono in molti a chiedersi se l'auto abbia un futuro,[8] le Brigate Rosse colpiscono anche dirigenti e capiofficina del gruppo, il sindacato è molto forte (nel 1975 Gianni Agnelli ha firmato in poche ore come presidente della Confindustria l'accordo sulla scala mobile, accettando senza nemmeno discuterlo il massimo richiesto dal sindacato, cioè il punto unico di contingenza per tutte le categorie), nel riorganizzare la holding del gruppo: solo nel 1980 sarà pronto il primo bilancio consolidato.[9]

Nel luglio 1980 Umberto Agnelli lascia gli incarichi operativi dopo avere rilasciato un'intervista a la Repubblica in cui chiede provocatoriamente la svalutazione della lira e la possibilità di operare come operano i concorrenti, cioè licenziando. Molte le polemiche. È Enrico Cuccia a chiedere il suo passo indietro sostenendo che le banche sono molto preoccupate per i debiti del gruppo[10] e chiedono interventi urgenti: Umberto si limiti quindi a fare l'azionista. E la stessa cosa chiede a Gianni Agnelli. Così, in questa netta separazione tra azionisti e management, Romiti, che ha la piena fiducia di Cuccia, diventa amministratore delegato unico del gruppo. E affronta con decisione il nodo dei costi, annunciando il licenziamento di 14 000 dipendenti. Lo scontro con il sindacato è forte, Fiat Mirafiori è bloccata dai sindacati per oltre un mese, Enrico Berlinguer assicura il sostegno del PCI nel caso di occupazione della Fiat ma tutto si risolve con la marcia per le vie di Torino di quarantamila persone, molte sono quadri Fiat, che esprimono il loro malessere[11] e chiedono di poter lavorare. Alla fine la pace torna in fabbrica. Romiti dirà: "Nei primi anni ottanta il silenzio del sindacato colpiva".[12] Il ministro del Tesoro Beniamino Andreatta segnalerà a Romiti come la svolta alla Fiat sia "l'unico fatto politico vero degli ultimi dieci anni: ha cambiato tutto il sistema delle relazioni industriali, ha messo ko il sindacato, ha ribaltato i rapporti tra la classe politica e quella imprenditoriale".[13]

La Fiat riprende a fare utili, lancia nuovi prodotti, sestuplica in fabbrica il numero dei robot, chiude nel 1982 lo stabilimento del Lingotto, aumenta gli investimenti, riduce il numero dei dipendenti (dai 320 000 nel 1980 ai 225 000 di sei anni più tardi), compra il Corriere della Sera e la Rizzoli, l'Alfa Romeo, la Snia Bpd, le assicurazioni Toro, entra attraverso la Gemina nella Montedison presieduta da Mario Schimberni, si libera anche della presenza di Gheddafi e dei libici: ottengono (se ne occupano Romiti e Gianluigi Gabetti) sei volte tanto l'investimento effettuato dieci anni prima. Gianni Agnelli parlerà di "meravigliosi anni ottanta", i giornali di "strapotere Fiat", in un'intervista Bettino Craxi annovererà Romiti tra i "proconsoli energumeni" degli imperi industriali,[14] Luciano Lama lo definirà "un estremista dell'impresa".[15] Nel 1987 la Fiat ha un fatturato proiettato verso i 40 000 miliardi di lire, cosa che fa dell'azienda torinese il secondo gruppo italiano, dietro all'IRI. Il merito è di Romiti e di Vittorio Ghidella, il responsabile del settore auto, quello che azzecca una vettura dietro l'altra, dalla Uno alla Thema, dalla Y10 alla Croma fino alla 164. Tutte vetture collaudate personalmente da Ghidella prima del lancio finale. Il 1989, con utili netti di ben 3 300 miliardi di lire provenienti per l'85% dal settore auto, rappresenta il capolinea di quegli anni di forte sviluppo. Poi scoppia la guerra del Golfo e le vendite di auto calano, nel 1990 il marchio Fiat scende in Italia sotto il 40% e scivola al 10% in Europa. Gianni Agnelli pronuncia una frase diventata famosa: "La festa è finita".

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Gianni Agnelli

Gianni Agnelli

Giovanni Agnelli, detto Gianni, è stato un imprenditore e politico italiano, principale azionista e amministratore al vertice della FIAT, senatore a vita, nonché ufficiale del Regio Esercito. Era anche noto come "l'Avvocato" per via del suo titolo di studio, la laurea in giurisprudenza, anche se, non avendo mai sostenuto l'esame abilitativo alla professione forense, il titolo non gli competeva.

Ciriaco De Mita

Ciriaco De Mita

Luigi Ciriaco De Mita è stato un politico italiano.

Anni 1970

Anni 1970

Gli anni 1970, comunemente chiamati anni settanta, sono il decennio che comprende gli anni dal 1970 al 1979 inclusi.

Brigate Rosse

Brigate Rosse

Le Brigate Rosse (BR) sono state un'organizzazione terroristica italiana di estrema sinistra costituitasi nel 1970 per propagandare e sviluppare la lotta armata rivoluzionaria per il comunismo. Di matrice marxista-leninista, è stato il più potente, il più numeroso e il più longevo gruppo terroristico di sinistra del secondo dopoguerra esistente in Europa occidentale.

1975

1975

Il 1975 è un anno del XX secolo.

Confindustria

Confindustria

La Confindustria, abbreviazione di Confederazione generale dell'industria italiana, è la principale organizzazione rappresentativa delle imprese manifatturiere e di servizi italiane, raggruppando su base volontaria oltre 150 000 imprese, comprendendo anche banche e dal 1993 anche aziende pubbliche per un totale di 5 439 370 addetti.

1980

1980

Il 1980 è un anno bisestile del XX secolo.

Fiat Mirafiori

Fiat Mirafiori

Fiat Mirafiori è un comprensorio industriale nella zona sud di Torino. Prende il nome dalla storica industria automobilistica FIAT, che oggi è spacchettata in varie aziende quali Fiat Chrysler Automobiles, FPT Industrial, CNH Industrial, Maserati, ecc. Il nome Mirafiori deriva dal quartiere omonimo in cui si trova.

Enrico Berlinguer

Enrico Berlinguer

Enrico Berlinguer è stato un politico italiano, tra le figure più influenti e iconiche della cosiddetta Prima Repubblica.

Beniamino Andreatta

Beniamino Andreatta

Beniamino Andreatta, detto Nino, è stato un economista e politico italiano.

Corriere della Sera

Corriere della Sera

Il Corriere della Sera è uno storico quotidiano italiano, fondato dal napoletano Eugenio Torelli Viollier a Milano nel 1876. Pubblicato da RCS MediaGroup, è il primo quotidiano italiano per diffusione e per numero di lettori. Il suo slogan è: «La libertà delle idee».

Alfa Romeo

Alfa Romeo

L'Alfa Romeo è un'azienda italiana nota per la produzione di vetture dal carattere sportivo.

Scontri per il potere

Grintoso, aggressivo,[16] intelligente,[17] tenace, ambizioso con il sogno di diventare il nuovo Valletta, estroverso, passionale, capace di mettere qualche bastone tra i piedi di Craxi e di Ciriaco De Mita parlando di "regurgiti anticapitalisti", galante e grande frequentatore dei salotti romani[18] con un certo spirito di emulazione nei confronti di Gianni Agnelli,[19] Romiti ha avuto all'interno della Fiat vari scontri per il potere nel suo lungo periodo trascorso a Torino. Il più importante è quello con Vittorio Ghidella, il genio del prodotto. I due hanno visioni strategiche diverse sul futuro della Fiat: Romiti è dell'idea che l'azienda non debba essere solo auto ma debba diversificarsi anche in altri settori, dalle telecomunicazioni all'aerospaziale, dando così vita a una conglomerata con una guida accentrata in una holding, Ghidella, per quanto non contrario alla diversificazione, pensa che l'auto debba avere le maggiori risorse. Nel dicembre 1987 Gianni Agnelli annuncia al Centro Incontri di Marentino, davanti a circa 200 top manager Fiat, che tra breve lascerà il suo ruolo al fratello Umberto e Ghidella farà altrettanto con Romiti. Umberto resta invece in panchina grazie alle pressioni di Cuccia, che non ha in lui grande fiducia, e sei mesi dopo Ghidella viene mandato via con una liquidazione d'oro.[20] Nell'arco di due anni saranno eliminati dall'azienda circa trecento dirigenti tecnici con timbro ghidelliano, sono proprio quelli che sanno fare l'auto. Marco Vitale, economista d'impresa, parlerà di una "profonda svolta nella cultura della Fiat".[21]

Anche i rapporti con Umberto Agnelli, che ha appoggiato Ghidella, non sono buoni. In panchina alla Fiat sin dal 1980 ma molto attivo a livello dell'Ifil, la finanziaria di famiglia che insieme all'Ifi è azionista di riferimento della Fiat, tanto da avere creato un polo alimentare di tutto rispetto (con la Galbani alleata alla Bsn Danone, la Agnesi, la Ferrarelle, una fetta della Star), Umberto Agnelli tiene gli occhi puntati su Romiti. Nel 1990 si dice contrario all'acquisizione della Chrysler, suggerita da Romiti[22] e a partire dal gennaio 1991 comincia a inviare a Romiti, ma soprattutto al fratello Gianni, una serie di lettere e memorandum roventi. Le lettere saranno poi sequestrate nel 1995 dai magistrati torinesi nell'ambito di un'inchiesta sui fondi neri della Fiat.[23]

Nel 1992 Gianni Agnelli ribadisce che da lì a un anno avrebbe ceduto il suo ruolo al fratello Umberto, anche Romiti annuncia a sua volta che non sarebbe rimasto un minuto in più dell'Avvocato: "Siamo una coppia, insieme abbiamo lavorato, insieme ce ne andiamo".[24] Ma interviene Mediobanca: per dare liquidità all'azienda che ne ha di nuovo bisogno, Enrico Cuccia impone un aumento di capitale di 4 200 miliardi, il più grande fatto sino ad allora in Italia. Chiede anche che Romiti resti nel suo incarico. Così il 28 settembre il consiglio d'amministrazione della Fiat rinnova per tre anni il mandato di Gianni Agnelli e di Romiti. Nel dicembre 1995 Agnelli fa sapere che nel marzo successivo, al compimento dei 75 anni, avrebbe ceduto la presidenza effettiva della Fiat a Romiti. Gli dice: "Lei non è molto più giovane di me, ma ha ancora due anni per arrivare alla fatidica soglia".[25] Nella storia della Fiat Romiti sarà così il secondo presidente non appartenente alla famiglia e manterrà l'incarico fino al compimento dei 75 anni, nel giugno del 1998. Fu insignito dell'Ordine della Minerva dall'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio".

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Ciriaco De Mita

Ciriaco De Mita

Luigi Ciriaco De Mita è stato un politico italiano.

Marentino

Marentino

Marentino è un comune italiano di 1 310 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte, distante circa 20 chilometri a est dal capoluogo e 8 chilometri dalla città di Chieri. Prodotto tipico del territorio di Marentino è il miele, per il quale il comune è inserito nel circuito "Le città del Miele".

Galbani

Galbani

Galbani è un gruppo alimentare italiano, produttore di mozzarelle, ricotta, burro, formaggi molli come la crescenza e formaggi semiduri nonché di salumi tradizionali italiani come prosciutti cotti, mortadelle, salami tipo Milano e Napoli, salamini dolci tipo cacciatorino e würstel, produzione questa alla quale l'azienda si è dedicata solo in un secondo momento. Dal 2006 il gruppo è controllato dalla multinazionale francese Lactalis.

Agnesi (azienda)

Agnesi (azienda)

La Agnesi è un marchio italiano di paste alimentari secche. Dal 1999 è di proprietà del gruppo alimentare italiano Colussi.

Ferrarelle

Ferrarelle

Ferrarelle S.p.A. è un'azienda italiana che produce acqua minerale la cui fonte acquifera è a Riardo, in Campania.

Chrysler

Chrysler

Chrysler è una casa automobilistica statunitense fondata nel 1925, parte di Stellantis.

1991

1991

Il 1991 è un anno del XX secolo.

1995

1995

Il 1995 è un anno del XX secolo.

1992

1992

Il 1992 è un anno bisestile del XX secolo.

Enrico Cuccia

Enrico Cuccia

Enrico Cuccia è stato un banchiere italiano, tra i più importanti della seconda metà del Novecento. Rappresenta una delle figure di spicco della scena economico-finanziaria italiana del XX secolo.

1998

1998

Il 1998 è un anno del XX secolo.

Ordine della Minerva

Ordine della Minerva

L'Ordine della Minerva è un'onorificenza accademica istituita dall'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" nel 1986 a Chieti. Si tratta di un riconoscimento assegnato a personalità nazionali ed internazionali, che tramite la propria opera hanno svolto un ruolo fondamentale per il progresso della scienza, della cultura e della società civile.

Curiosità

Romiti-Schimberni

Da ragazzi Cesare Romiti e Mario Schimberni sono amici. Entrambi romani ed entrambi di famiglie di modesta condizione, si conoscono alla scuola Leonardo da Vinci. Sono compagni di classe alle inferiori (corso C) mentre alle superiori frequentano, sempre nello stesso istituto, sezioni diverse. E poi si laureano entrambi in economia e commercio. Si sposano giovani: Romiti con una sua coetanea, Gina Gastaldi, Schimberni con Angela Peppicelli. Le due famiglie si frequentano, Romiti sarà anche il padrino di battesimo del primo dei figli di Schimberni.[26] Si ritrovano, dopo aver fatto tutti e due diversi lavori, alla Bombrini Parodi Delfino, la principale azienda privata del centro sud, produttrice di insetticidi, detersivi, carrozze ferroviarie, soprattutto munizioni ed esplosivi. Sono entrambi assunti nel 1947. E lì fanno entrambi carriera. Quando la direzione generale viene divisa, Romiti diventa direttore della finanza, Schimberni direttore dell'amministrazione e del controllo di gestione.

Nel 1968 viene deciso in gran segreto di fondere la Bombrini con la Snia Viscosa. Se ne occupa in particolare Romiti, che spesso si reca anche a Milano negli uffici di Mediobanca e incontra Enrico Cuccia. Schimberni, lasciato all'oscuro della trattativa, scopre della fusione solo sui giornali.[27] Tra i due è la rottura. Poi si ritroveranno di fronte negli anni ottanta, quando uno è amministratore delegato della Fiat e l'altro presidente della Montedison. Nel 1983 Romiti acquista in gran fretta, e senza dire nulla a Gianni Agnelli, Palazzo Grassi di Venezia portando via l'affare a Schimberni, che credeva di averlo già concluso.[28] Nel 1985 è Schimberni a prendere il controllo della Bi-Invest di Carlo Bonomi grazie a una "scalata" in Borsa compiuta da un finanziere molto abile, Francesco Micheli. L'operazione destabilizza il sistema di potere garantito da Mediobanca,[29] facendo irritare Cuccia e Agnelli, naturalmente anche Romiti.[30] Ma nell'irritazione di Romiti ha un peso rilevante l'aspetto psicologico: il fatto che sia stato proprio Schimberni "a gabbarlo, a essere più abile e spregiudicato di lui".[31]

Romiti-De Benedetti

Nel 1988, raccogliendo la sua testimonianza per il libro Questi anni alla Fiat, Giampaolo Pansa gli chiede a proposito dell'uscita dall'azienda di Carlo De Benedetti: Come vi siete lasciati? E Romiti: "Non bene, e me ne dispiace. Lui vedeva in me l'uomo che l'aveva ostacolato nel suo proposito di essere l'unico a comandare in Fiat. Così, ci fu anche del malanimo, dell'amarezza un po' acida".[32] Ventiquattro anni più tardi, nel 2012, Romiti dice a Paolo Madron nel libro-intervista Storia segreta del capitalismo italiano di averlo incontrato la sera stessa della firma di separazione tra De Benedetti e la Fiat: "Cesare, io me ne vado ma ho messo una condizione: che tu prenda il mio posto alla testa della Gilardini. (...) Sulla sua insistenza che io diventassi presidente al posto suo, motivò la cosa dicendomi che si fidava solo di me".[33] Uno scherzo della memoria.[34]

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I processi

Anche il gruppo Fiat sarà travolto dalla bufera di Tangentopoli. Nell'aprile 1997 Cesare Romiti è condannato, insieme ad altri manager dell'azienda. All'indomani della condanna esce una lettera di solidarietà a Romiti firmata da Enrico Cuccia e altri quaranta personaggi di primo piano della finanza e dell'imprenditoria italiana. Fa sensazione la presenza della firma di Cuccia, conosciuto per la sua grande riservatezza. Confiderà Romiti: "In quell'occasione ha giocato il mio strettissimo rapporto con Cuccia. E poi la convinzione che si stava esagerando. Cuccia diceva che la politica non si rendeva conto di essere arrivata a un tal punto di depravazione da rendere impossibile il lavorare onestamente".[35]

Nel 2000 la Cassazione conferma la condanna a undici mesi e dieci giorni di reclusione per falso in bilancio, finanziamento illecito dei partiti e frode fiscale relativa al periodo in cui ricopriva la carica di amministratore delegato del gruppo Fiat, consigliere in RCS MediaGroup e Impregilo[36].

La Corte d'appello di Torino, in data 4 dicembre 2003, in accoglimento dell'istanza di incidente di esecuzione, ha revocato la sentenza di condanna per falso in bilancio dichiarando che il fatto per cui era stata emessa sentenza non è più previsto dalla legge come reato[37].

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Il dopo Fiat

Dopo l'uscita dalla Fiat e avere rifiutato due offerte (una dalla Zanussi e una da Silvio Berlusconi)[38] diventa imprenditore in proprio. Guida la società finanziaria Gemina (come liquidazione aveva chiesto ad Agnelli la possibilità di acquistarne una quota)[39] che controllava RCS, di cui Romiti è stato presidente dal 1998 al 2004 (successivamente sarà presidente onorario) per la società di costruzioni e ingegneria Impregilo. Nel maggio 2005 entra nel patto di sindacato degli Aeroporti di Roma. Nel 2007 la famiglia Romiti (Cesare e i due figli Maurizio e Piergiorgio) viene progressivamente estromessa prima da Gemina, quindi da Impregilo, poi da Aeroporti di Roma.[40]

Romiti ha costituito nel 2003 la Fondazione Italia-Cina, che presiede dal 2004; la Fondazione raduna decine di personalità imprenditoriali e aziende interessate al mercato cinese. Dal 2006 al 2013 è stato presidente dell'Accademia di Belle Arti di Roma.

È stato inoltre presidente onorario e membro del comitato esecutivo dell'Aspen Institute[41] e presidente dell'Associazione Uni-Italia, da lui fondata nel 2010.

È morto il 18 agosto 2020 all'età di 97 anni[42]. I funerali si sono svolti a Cetona, in provincia di Siena, dove è stato sepolto nel cimitero locale.

Dall'ottobre 2021 l'archivio di Cesare Romiti è ospitato nella sede della Fondazione Corriere della Sera.[43]

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Onorificenze

Cavaliere del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere del lavoro
«Laureatosi in Scienze Economiche e Commerciali, entrò a far parte, nel 1947, del Gruppo BPD, di cui divenne Direttore Generale. Nel 1968, a seguito della fusione BPD-Snia Viscosa, lo troviamo Direttore Generale Finanziario per il Coordinamento della SNIA. Nel 1970 passa all'Alitalia come Amministratore Delegato e successivamente, nel 1973, alla Italstat con lo stesso incarico. Nel 1974 entra a far parte dei quadri della Fiat e nel 1976 assume la carica di Amministratore Delegato della società torinese. Entrato nella FIAT nel momento della crisi energetica, si dedicò all'opera di risanamento finanziario concludendo, nel Novembre 1976, la nota operazione con la "Libyan Arab Foreign Bank". La sua opera in seno alla Fiat si è sviluppata con l'aumento della dimensione internazionale e con il rafforzamento degli insediamenti produttivi in Italia. Ne sono tappe la creazione della Iveco, la realizzazione di nuovi stabilimenti in Brasile e in Venezuela, l'associazione con l'Alfa Romeo nella SOFIM di Foggia, l'acquisizione della Società Telettra nel settore delle telecomunicazioni. Particolare attenzione viene dedicata da Cesare Romiti anche al settore della formazione e dell'addestramento del personale. È autore di numerose pubblicazioni ed articoli in materia economico-industriale ed ha tenuto importanti conferenze su temi di attualità economica, nazionale ed internazionale.»
— 1978[44]
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
— 7 novembre 1984[44]

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Ordine al merito del lavoro

Ordine al merito del lavoro

L'ordine al merito del lavoro è un'onorificenza italiana istituita sotto il regno di Vittorio Emanuele III e, successivamente, ereditata dal nuovo ordinamento repubblicano.

Bombrini Parodi Delfino

Bombrini Parodi Delfino

La Bombrini Parodi Delfino, conosciuta anche come BPD, è stata un'azienda italiana attiva in vari settori, ma soprattutto nella chimica. È stata fondata nel 1912 da Giovanni Bombrini e Leopoldo Parodi Delfino con lo scopo principale di produrre polvere da sparo ed esplosivi.

SNIA

SNIA

La SNIA BDG Srl è un'azienda chimica italiana con sede a Milano. Dal 2020 in amministrazione straordinaria, è stata quotata alla Borsa di Milano dal 1922 al 2010.

Alitalia

Alitalia

Alitalia - Società Aerea Italiana è stata la compagnia aerea di bandiera dell'Italia dal 1946 al 2021. Aveva sede a Fiumicino presso il proprio hub, l'aeroporto di Roma-Fiumicino.

Italstat

Italstat

La Italstat Società Italiana per le Infrastrutture e l'Assetto del Territorio SpA è stata la società finanziaria del Gruppo IRI che operava nel campo dell'ingegneria civile. Era la società statale per il settore della progettazione e costruzione di grandi infrastrutture.

Iveco

Iveco

Iveco S.p.A., acronimo di Industrial Vehicles Corporation, è una società italiana, parte di Iveco Group, specializzata nella produzione di veicoli commerciali.

SOFIM

SOFIM

La Sofim è un'impresa di motori diesel fondata in joint venture da Fiat, Saviem (Renault) e Alfa Romeo il 13 settembre 1974 e acquistata da Iveco nel 1981. L'impianto di produzione si trova a Borgo Incoronata, in provincia di Foggia nel sud Italia ed è oggi il più grande stabilimento di motori di Fiat Powertrain Technologies che copre un'area di circa 540000 metri quadrati.

Telettra

Telettra

Telettra è stata una delle principali imprese italiane di progettazione e produzione di apparati per le telecomunicazioni su portante fisico e in ponte radio.

1978

1978

Il 1978 è un anno del XX secolo.

1984

1984

Il 1984 è un anno bisestile del XX secolo.

Pubblicazioni

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Giovanni Bazoli

Giovanni Bazoli

Giovanni Battista Bazoli è un banchiere italiano, ex-presidente della finanziaria Mittel, dal 27 aprile 2016 presidente emerito di Intesa Sanpaolo.

Giuseppe De Rita

Giuseppe De Rita

Giuseppe De Rita è un sociologo italiano.

Gianfranco Dioguardi

Gianfranco Dioguardi

Gianfranco Dioguardi è un ingegnere, imprenditore e saggista italiano. Tra i fondatori dell'ingegneria gestionale in Italia, ha ideato il modello della city school per la gestione delle città. La sua variegata produzione editoriale si contraddistingue per l'interdisciplinarità, spaziando dall'organizzazione aziendale, all'urbanistica, alla storia della scienza, al sapere umanistico. In essa occupano un posto di rilievo i volumi dedicati all'illuminismo francese e italiano e le riflessioni sul recupero delle periferie urbane.

Giancarlo Lombardi

Giancarlo Lombardi

Giancarlo Lombardi è stato un ingegnere, imprenditore e politico italiano.

Sergio Ricossa

Sergio Ricossa

Sergio Ricossa è stato un economista italiano, conosciuto soprattutto per la sua attività di divulgazione delle idee liberali e liberiste, influenzate dal libertarianismo; ma secondo Giorgio Galli "Ricossa è uno studioso tipicamente conservatore. Va oltre essere "liberal". Si colloca tra i libertari, ma con un linguaggio pre-liberale, anche se ha la dignità di risalire a Tocqueville".

Giampaolo Pansa

Giampaolo Pansa

Giampaolo Pansa è stato un giornalista e scrittore italiano.

Paolo Madron

Paolo Madron

Paolo Madron è un giornalista e librettista italiano.

Fonte: "Cesare Romiti", Wikipedia, Wikimedia Foundation, (2022, November 29th), https://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Romiti.

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Note
  1. ^ Paolo Madron, Date a Cesare..., Milano, Longanesi & C, 1998, p. 21.
  2. ^ Schimberni lo definirà "un ragazzo sfrontato, pieno di grinta, il più bravo di tutti con un'enorme facilità nell'imparare a memoria". Cfr Alberto Mazzuca, Giancarlo Mazzuca, La Fiat da Giovanni a Luca, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2004, pp. 310-311.
  3. ^ Dirà a Giampaolo Pansa: "Alla Fiat non avevano i soldi per fare le paghe e gli stipendi della fine dell'anno".Cfr Questi anni alla Fiat, Milano, Rizzoli, 1988, p. 10.
  4. ^ Massimo Mucchetti, Licenziare i padroni?, Milano, Feltrinelli, 2003, p. 50.
  5. ^ Testimonianza a Paolo Madron, Storia segreta del capitalismo italiano, Milano, Longanesi, 2012, p. 190.
  6. ^ Profumo è secondo nella classifica delle buonuscite più ricche. Romiti irraggiungibile, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 Ore, 22 settembre 2010. URL consultato il 12 giugno 2020.
  7. ^ Alberto Mazzuca, Giancarlo Mazzuca, La Fiat da Giovanni a Luca, op. cit. p. 325.
  8. ^ Testimonianza a Giampaolo Pansa, Questi anni alla Fiat, op. cit., p. 16.
  9. ^ Marco Borsa con Luca De Biase, Capitani di sventura, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1992, p. 109.
  10. ^ Il settimanale Il Mondo scrive il 4 luglio in un servizio intitolato "Rosso Fiat" che i debiti superano gli 8.000 miliardi di lire.
  11. ^ Colto in particolare da due manager Fiat, Luigi Arisio e Carlo Callieri. Cfr Marco Ferrante, Casa Agnelli, Milano, Mondadori, 2007, p. 164.
  12. ^ Alberto Mazzuca, Giancarlo Mazzuca, La Fiat da Giovanni a Luca, op. cit., p. 347.
  13. ^ Alberto Mazzuca, Penne al vetriolo, Bologna, Minerva, 2017, p. 550.
  14. ^ Cfr Giampaolo Pansa, Questi anni alla Fiat, op. cit., p. 222.
  15. ^ Alberto Mazzuca. Giancarlo Mazzuca, La Fiat da Giovanni a Luca, op. cit., p. 361.
  16. ^ Nel 1984 dirà a Gianni Minoli nella trasmissione Mixer: "Io sono molto, molto più cattivo dell'avvocato Agnelli".
  17. ^ "Un cartesiano rozzo" dirà Giampaolo Pansa in Questi anni alla Fiat, op. cit., p. 221.
  18. ^ Testimonianza a Paolo Madron, Storia segreta del capitalismo italiano, op. cit., p.218 e seguenti; Bruno Vespa con Candida Morvillo, La signora dei segreti, Milano, Rcs Libri, 2015, p. 305.
  19. ^ "Ma Romiti saprà mai, come Gianni Agnelli, possedere la chiave del messaggio universale?". Cfr Marie-France Pochna, Agnelli l'irresistibile, Milano, Sperling & Kupfer, 1990.
  20. ^ "Ottanta miliardi, frutto della rivendita alla Fiat del diritto d'opzione sul 40% della Ferrari concessogli a suo tempo". Ugo Bertone, Gli Agnelli - Atto II, Milano, Boroli Editore, 2006, p. 16.
  21. ^ "Gianni Agnelli non capisce (o fa finta di non capire) che quello scontro di potere segna una grande, profonda svolta nella cultura Fiat. La supremazia cioè dell'appartenenza a un clan rispetto alla professionalità che storicamente è invece sempre stata una delle grandi risorse dell'industria automobilistica torinese. Quando in un'industria succede questo, quell'industria è segnata". Cfr Marco Vitale, Guido Corbetta, Alberto Mazzuca, Il mito Alfa, Milano, Egea, 2004.
  22. ^ La Chrysler andrà poi alla Daimler. Romiti si chiederà: "Col senno di poi, cosa sarebbe accaduto se avessimo avuto il coraggio di farlo quell'accordo? La Fiat sarebbe molto più grande". Cfr. Alberto Mazzuca, Giancarlo Mazzuca, La Fiat da Giovanni a Luca, op. cit., p. 373.
  23. ^ I particolari in Paolo Griseri, Massimo Novelli, Marco Travaglio, Il processo, Roma, Editori Riuniti, 1997. Stralci delle lettere anche in Massimo Mucchetti, Licenziamo i padroni?, op. cit.
  24. ^ Alberto Mazzuca, Giancarlo Mazzuca, La Fiat da Giovanni a Luca, op. cit., p. 377.
  25. ^ Testimonianza a Paolo Madron, Storia segreta del capitalismo italiano, op. cit., p. 143.
  26. ^ Alberto Mazzuca, Gardini il Corsaro. Storia della Dynsty Ferruzzi da Serafino alla Montedison e a Enrico Cuccia, Bologna, Minerva Edizioni, 2013, p. 137.
  27. ^ Paolo Madron, Date a Cesare..., op. cit. p. 29.
  28. ^ Testimonianza a Paolo Madron, Storia segreta del capitalismo italiano, op. cit., p. 37.
  29. ^ Eugenio Scalfari commenterà: "L'operazione Bi-Invest non è stata una banale, per quanto spettacolare, scalata di Borsa; è stata uno dei momenti importanti di mutamento strutturale del sistema". Alberto Mazzuca, Penne al vetriolo, op. cit., p. 612.
  30. ^ Testimonianza a Giampaolo Pansa, Questi anni alla Fiat, op. cit. p. 247 e seguenti.
  31. ^ Paolo Madron, Date a Cesare..., op. cit. p. 175.
  32. ^ Testimonianza a Giampaolo Pansa, Questi anni alla Fiat, op. cit., p. 41.
  33. ^ Testimonianza a Paolo Madron, Storia segreta del capitalismo italiano, op. cit., pp. 62-63.
  34. ^ Lo mette in evidenza Giorgio Meletti su Il Fatto Quotidiano il 29 maggio 2012.
  35. ^ Testimonianza a Paolo Madron, Storia segreta del capitalismo italiano, op. cit., p. 147.
  36. ^ Cassazione, per Romiti confermata la condanna, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 20 ottobre 2000. URL consultato il 12 settembre 2014.
  37. ^ Torino, revocata la condanna di Romiti, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 5 dicembre 2003. URL consultato il 12 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2014).
  38. ^ Testimonianza di Romiti a Paolo Madron, Storia segreta del capitalismo italiano, op. cit., p. 186.
  39. ^ Testimonianza a Paolo Madron, Storia segreta del capitalismo italiano, op. cit., 175.
  40. ^ Nunzia Penelope, Vecchi e potenti, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2007, p. 131.
  41. ^ Organi direttivi Aspen.
  42. ^ E' morto Cesare Romiti, manager che ha fatto la storia dell'economia italiana, su repubblica.it, 18 agosto 2020.
  43. ^ Archivio Romiti alla Fondazione Corriere, Il Corriere della Sera,15 ottobre 2021, p. 30
  44. ^ a b Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su quirinale.it. URL consultato il 12 settembre 2014.
Bibliografia
  • Marie-France Pochna, Agnelli l'irresistibile, Milano, Sperling & Kupfer, 1990. ISBN 88-200-1028-3
  • Marco Borsa con Luca De Biase, Capitani di sventura, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1992. ISBN 88-04-33929-2
  • Paolo Griseri, Massimo Novelli, Marco Travaglio, Il processo, Roma, Editori Riuniti, 1997. ISBN 88-359-4304-3
  • Paolo Madron, Date a Cesare..., Milano, Longanesi & C., 1998. ISBN 88-304-1497-2
  • Massimo Mucchetti, Licenziare i padroni?, Milano, Feltrinelli, 2003. ISBN 88-07-17073-6
  • Alberto Mazzuca, Giancarlo Mazzuca, La Fiat da Giovanni a Luca, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2004. ISBN 88-8490-662-8
  • Marco Vitale, Guido Corbetta, Alberto Mazzuca, Il mito Alfa, Milano, Egea, 2004. ISBN 978-88-238-3264-0
  • Ugo Bertone, Gli Agnelli - Atto II, Milano, Boroli Editore, 2006. ISBN 88-7493-097-6
  • Marco Ferrante, Casa Agnelli, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2007. ISBN 978-88-04-56673-1
  • Nunzia Penelope, Vecchi e potenti, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2007. ISBN 978-88-6073-230-9
  • Alberto Mazzuca, Penne al vetriolo. I grandi giornalisti raccontano la Prima Repubblica, Bologna, Minerva, 2017. ISBN 978-88-738-1849-6
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